Intelligenza e fede per essere liberi da mode e conformismi: l'invito del Papa ai
giovani di Sulmona
Distinguete tra problemi concreti e falsi valori: così il Papa ha esortato i giovani
a non lasciarsi impoverire dalla cultura consumistica. Lo ha fatto ieri nell’incontro
nella cattedrale di Sulmona con i giovani della città. Un ragazzo e una ragazza hanno
rivolto un sentito saluto a nome di tutti esprimendo a Benedetto XVI le proprie preoccupazioni
per il futuro e confermando di contare sulla guida del Papa. Benedetto XVI li ha invitati
a volere bene alla Chiesa. Il servizio della nostra inviata a Sulmona, Fausta Speranza:
Il Papa
ha incontrato i giovani nella cattedrale, dove ha pregato nella cripta che ospita
in questo anno giubilare le spoglie di Celestino V. Benedetto XVI ha parlato dell’esempio
di Celestino V e ha invitato i giovani ad avere chiara l’importanza della fede e dei
valori morali:
"Cari giovani! … Mi avete fatto delle
domande, con molta franchezza, e, nello stesso tempo, avete dimostrato di avere dei
punti fermi, delle convinzioni. E questo è molto importante. Siete ragazzi e ragazze
che riflettono, che si interrogano, e che hanno anche il senso della verità e del
bene. Sapete, cioè, usare la mente ed il cuore, e questo non è poco! Anzi, direi che
è la cosa principale in questo mondo: imparare a usare bene l’intelligenza e la sapienza
che Dio ci ha donato! La gente di questa vostra terra, in passato, non aveva molti
mezzi per studiare, e nemmeno per affermarsi nella società, ma possedeva ciò che rende
veramente ricco un uomo e una donna: la fede e i valori morali. E’ questo che costruisce
le persone e la convivenza civile!"
Il Papa ha espresso la gioia
di essere tra loro come un padre di famiglia. Ha sottolineato che ci sono ombre che
oscurano l’orizzonte, ma ha invitato i giovani a distinguere: ci sono problemi concreti
– ha spiegato – ma ci sono anche falsi valori e modelli illusori, che vi vengono proposti
e che promettono di riempire la vita, mentre invece la svuotano. Di fronte a ciò,
molto può la memoria storica:
"Sì, la memoria storica è veramente
una 'marcia in più' nella vita, perché senza memoria non c’è futuro. Una volta si
diceva che la storia è maestra di vita! La cultura consumistica attuale tende invece
ad appiattire l’uomo sul presente, a fargli perdere il senso del passato, della storia;
ma così facendo lo priva anche della capacità di comprendere se stesso, di percepire
i problemi, e di costruire il domani. Quindi, cari giovani e care giovani, voglio
dirvi: il cristiano è uno che ha buona memoria, che ama la storia e cerca di conoscerla".
A
proposito di false illusioni, il Papa, mentre raccomandava la preghiera, ha sottolineato:
"La
vera preghiera non è affatto estranea alla realtà. Se pregare vi alienasse, vi togliesse
dalla vostra vita reale, state in guardia: non sarebbe vera preghiera! Al contrario,
il dialogo con Dio è garanzia di verità, di verità con se stessi e con gli altri,
e così di libertà. Stare con Dio, ascoltare la sua Parola, nel Vangelo, nella liturgia
della Chiesa, difende dagli abbagli dell’orgoglio e della presunzione, dalle mode
e dai conformismi, e dà la forza di essere veramente liberi, anche da certe tentazioni
mascherate da cose buone. … Così fu per san Celestino V: egli seppe agire secondo
coscienza in obbedienza a Dio, e perciò senza paura e con grande coraggio, anche nei
momenti difficili, come quelli legati al suo breve Pontificato, non temendo di perdere
la propria dignità, ma sapendo che questa consiste nell’essere nella verità".
Ai
giovani che gli hanno detto: “Santità, siamo con lei!”, il Papa ha risposto:
"Cari
giovani! Amate le vostre Comunità cristiane, non abbiate paura di impegnarvi a vivere
insieme l’esperienza di fede! Vogliate bene alla Chiesa: vi ha dato la fede, vi ha
fatto conoscere Cristo! E vogliate bene al vostro Vescovo, ai vostri Sacerdoti: con
tutte le nostre debolezze, i sacerdoti: sono presenze preziose nella vita! … Cari
giovani, conservate il vostro entusiasmo, la vostra gioia, quella che nasce dall’aver
incontrato il Signore e sappiate comunicarla anche ai vostri amici, ai vostri coetanei!".
Prima
dell’incontro pubblico con i giovani, ce n’è stato uno ben riservato: è stato l’incontro
con la delegazione del carcere di Sulmona, noto come supercarcere di massima sicurezza.
Il volto serio del direttore che usciva dalle sale del centro diocesano dove si è
svolto l'incontro si è sciolto in un commosso sorriso, poche lapidarie parole alla
Radio Vaticana: "E' stato incredibilmente toccante". Poi è apparso il cellulare che
ha riportato nella casa di reclusione i 5 detenuti: qualche mano ha salutato fuori
dal finestrino. Il cappellano, padre Franco Messori, ci ha raccontato dell’emozione
nel momento i cui i carcerati hanno consegnato al Papa il mosaico fatto da loro su
un’immagine sacra. Benedetto XVI è rientrato ieri sera in Vaticano, dopo aver lasciato
in elicottero la città di Sulmona. A salutarlo a conclusione della giornata di visita
c’erano autorità e in particolare tanti bambini. Ricordiamo che ieri mattina nella
città abruzzese il Papa aveva celebrato la Messa e recitato l’Angelus in piazza Garibaldi.
Aveva inaugurato la casa per sacerdoti anziani e malati che gli è stata intitolata,
all’interno del Centro diocesano locale.