India: i sacerdoti chiedono di intensificare l'impegno in favore dei Dalit
Intensificare e rendere più incisivo l’impegno dei sacerdoti indiani a favore dei
Dalit, incoraggiando le sinergie e una maggiore collaborazione. Questa la principale
indicazione scaturita da un recente seminario organizzato a Chennai in occasione della
conclusione dell’Anno Sacerdotale. “L’impegno dei sacerdoti nella promozione umana
dei Dalit e nella costruzione di comunità inclusive”, è stato il tema dell’incontro
promosso dalla Commissione per i dalit, le popolazioni tribali e le categorie svantaggiate
della Conferenza episcopale indiana (Cbci) e dalle corrispondenti commissioni regionali.
250 i partecipanti espressione delle diverse istituzioni e movimenti ecclesiali che
lavorano al fianco degli ultimi della società indiana. L’incontro è stato un’occasione
per scambiare esperienze e quindi conoscere meglio le problematiche dei Dalit, una
realtà di circa 160 milioni di persone che continua ad essere oppressa ed emarginata.
L’obiettivo era appunto di individuare nuove strategie e definire piani di azione
comune per rendere più incisiva l’azione pastorale dei sacerdoti impegnati in questo
apostolato. L’identità dalit, le varie fasi della loro lotta per l’emancipazione,
la natura delle loro rivendicazioni, le iniziative positive sinora intraprese: questi
alcuni dei punti affrontati nel dibattito in cui sono state individuate tre aree di
intervento: educazione, lavoro e promozione umana, opportunità dalle quali per secoli
gli intoccabili sono stati esclusi. Tra le diverse indicazioni proposte sono emerse
quella di “fare rete”, di coinvolgere i Dalit istruiti nei vari progetti, di offrire
nuove opportunità per l’imprenditorialità Dalit e di stabilire rapporti di collaborazione
con altre organizzazioni non governative che lavorano in questo ambito. Tra le proposte
più interessanti segnalate nel comunicato finale quella di convocare incontri regolari
tra sacerdoti e religiosi Dalit e l’associazione indiana degli Amici dei Dalit per
fare il punto della situazione. La Chiesa indiana – lo ricordiamo - è da anni attivamente
impegnata contro le discriminazioni dei Dalit, in particolare di quelli cristiani,
tuttora esclusi insieme a quelli convertiti all’islam, da alcuni benefici di legge
riconosciuti invece ai Dalit indù, sikh e buddisti. (L.Z.)