2010-07-05 15:23:45

Inaugurato a Roma il rinnovato pronto soccorso dell’ospedale Bambino Gesù


Inaugurato oggi a Roma il rinnovato pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù. La struttura, denominata Dipartimento di Emergenza e Accettazione, prevede innovazioni come l’Osservazione Breve Intensiva e un percorso per procedure di decontaminazione chimica prima dell’accesso nell’area sanitaria. In che consiste questa riorganizzazione? Federico Chiapolino lo ha chiesto al dott. Nicola Pirozzi, responsabile del dipartimento.RealAudioMP3  
R. – E’ il completamento di quelle che sono le possibilità assistenziali che vengono offerte al paziente. Noi ne facevamo due, ci mancava la terza. La prima prevede la visita del paziente, con una situazione gestibile con una prescrizione, in cui viene dimesso a domicilio. Il paziente giunge al pronto soccorso, ha una patologia grave, impegnativa, infettiva, per cui deve essere ricoverato e quindi viene ricoverato. Ci mancava la situazione per cui mandare a casa i pazienti, che sono comunque un numero consistente, è imprudente. Ricoverarli è eccessivo, perché devono essere osservati. Bisogna eventualmente valutare come proseguire e poi decidere per la dimissione o per il ricovero. Questa osservazione breve e intensiva, in cui con il termine “intensiva” si intende dire “intensità di cure” in poco tempo, è proprio lo strumento che ci mancava.

D. – Quali altre sono le innovazioni che offre questa struttura?

R. – Quello che avevamo iniziato a fare l’anno scorso e continueremo ancora di più grazie all'Obi è il “pain service”, ovverosia l’abolizione del dolore o da malattia o provocato da manovre nei bambini; stiamo attivando – entro fine anno dovrebbe essere operativo – un vero e proprio centro antiveleni pediatrico, con la possibilità di avere una raccolta epidemiologicamente significativa di questo fenomeno.

D. – Ci sono strutture analoghe in Italia come questa?

R. – Ci sono altre idee di secondo livello pediatrico. Il Bambin Gesù per una sua scelta iniziale ha la caratteristica di non aver fatto un ospedale nell’ospedale. Ma ha dotato il pronto soccorso di tutte quante quelle realtà che possono rappresentare delle criticità, per poter avere una rianimazione che si interfacci senza neanche la chiamata telefonica direttamente sull’emergenza reale. Per poter anche avere una radiologia, attiva 24 ore, che ci consenta di poter espletare esami senza dover dare appuntamenti ai pazienti.







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