Inaugurato a Roma il rinnovato pronto soccorso dell’ospedale Bambino Gesù
Inaugurato oggi a Roma il rinnovato pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Bambino
Gesù. La struttura, denominata Dipartimento di Emergenza e Accettazione, prevede innovazioni
come l’Osservazione Breve Intensiva e un percorso per procedure di decontaminazione
chimica prima dell’accesso nell’area sanitaria. In che consiste questa riorganizzazione?
Federico Chiapolino lo ha chiesto al dott. Nicola Pirozzi, responsabile
del dipartimento. R. – E’ il completamento
di quelle che sono le possibilità assistenziali che vengono offerte al paziente. Noi
ne facevamo due, ci mancava la terza. La prima prevede la visita del paziente, con
una situazione gestibile con una prescrizione, in cui viene dimesso a domicilio. Il
paziente giunge al pronto soccorso, ha una patologia grave, impegnativa, infettiva,
per cui deve essere ricoverato e quindi viene ricoverato. Ci mancava la situazione
per cui mandare a casa i pazienti, che sono comunque un numero consistente, è imprudente.
Ricoverarli è eccessivo, perché devono essere osservati. Bisogna eventualmente valutare
come proseguire e poi decidere per la dimissione o per il ricovero. Questa osservazione
breve e intensiva, in cui con il termine “intensiva” si intende dire “intensità di
cure” in poco tempo, è proprio lo strumento che ci mancava.
D. – Quali
altre sono le innovazioni che offre questa struttura?
R. – Quello che
avevamo iniziato a fare l’anno scorso e continueremo ancora di più grazie all'Obi
è il “pain service”, ovverosia l’abolizione del dolore o da malattia o provocato da
manovre nei bambini; stiamo attivando – entro fine anno dovrebbe essere operativo
– un vero e proprio centro antiveleni pediatrico, con la possibilità di avere una
raccolta epidemiologicamente significativa di questo fenomeno.
D. –
Ci sono strutture analoghe in Italia come questa?
R. – Ci sono altre
idee di secondo livello pediatrico. Il Bambin Gesù per una sua scelta iniziale ha
la caratteristica di non aver fatto un ospedale nell’ospedale. Ma ha dotato il pronto
soccorso di tutte quante quelle realtà che possono rappresentare delle criticità,
per poter avere una rianimazione che si interfacci senza neanche la chiamata telefonica
direttamente sull’emergenza reale. Per poter anche avere una radiologia, attiva 24
ore, che ci consenta di poter espletare esami senza dover dare appuntamenti ai pazienti.