2010-07-05 14:58:31

Benedetto XVI ai nuovi ambasciatori di Algeria, Eritrea, Tanzania, Togo, Sudafrica, Nepal, Finlandia, Santa Lucia, El Slvador, Danimarca e Andorra: dobbiamo lavorare insieme per la pace!


CITTA' DEL VATICANO, 1 DICEMBRE 2005
(a cura del VIS - Servizio di Informazione Vaticano)

Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto le Lettere Credenziali di undici nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede. Dopo aver salutato ogni Ambasciatore singolarmente, il Papa ha consegnato a ciascun diplomatico un Messaggio scritto relativo alla situazione civile e religiosa del Paese rappresentato.

(Per i discorsi integrali rivolti singolarmente agli ambasciatori di Algeria e Togo vedi le versioni originali pubblicate in francese; per il discorso integrale rivolto singolarmente all'ambasciatore di Eritrea vedi la versione originale pubblicata in inglese).

I nuovi Ambasciatori sono: Signor Ali Abeid A. Karume (Tanzania); Signor Madan Kumar Bhattarai (Nepal); Signor Pekka Ojanen (Finlandia); Signor Gilbert Ramez Chagoury (Santa Lucia); Signor Francisco A. Soler (El Salvador); Signor Sten Erik Malmborg Lilholt (Danimarca); Signora Konji Sebati (Sud Africa); Signor Idriss Jazaïry (Algeria); Signor Petros Tseggai Asghedom (Eritrea); Signor Félix Kodjo Sagbo (Togo) e Signor Antoni Morell Mora (Principato di Andorra).

Nel suo discorso in lingua francese al gruppo dei nuovi Ambasciatori, il Santo Padre ha detto: "Da tutte le parti del mondo giungono informazioni riguardanti conflitti. Vorrei questa mattina lanciare un nuovo appello affinché i Responsabili delle Nazioni e tutti gli uomini di buona volontà si diano la mano per far cessare la violenza, che sfigura l'umanità e che ipoteca la crescita dei popoli e la speranza di numerose popolazioni. Senza l'impegno di tutti a fare la pace, a creare un clima di pacificazione ed uno spirito di riconciliazione a tutti i livelli della vita sociale, a cominciare dalla famiglia, non sarà possibile progredire sulla via di una società pacificata".

"In questa prospettiva" - ha proseguito il Pontefice - "per uno sviluppo sempre più armonioso dei popoli, è importante dedicare speciale attenzione ai giovani, dando alle famiglie e alle differenti strutture educative i mezzi per formare ed educare i giovani, trasmettere loro i valori spirituali, morali e sociali essenziali, preparandoli così ad un avvenire migliore ed a una vera consapevolezza del loro ruolo nella società e degli atteggiamenti che essi devono adottare per servire il bene comune e per essere attenti a tutti".

"È una delle vie essenziali" - ha sottolineato il Santo Padre - "perché a lungo termine, il mondo esca dall'ingranaggio della violenza. Da parte sua la Chiesa cattolica, presente in tutti i continenti, non cessa di apportare il suo contributo, promuovendo numerose opere educative e formando il senso religioso degli individui, che non può che far accrescere in ciascuno il senso della fraternità e della solidarietà".

"Formulo voti affinché tutti gli uomini del nostro tempo si impegnino a favore della pace e della riconciliazione in tutti i continenti, poiché non è sufficiente decidere la pace per conseguirla, occorre adoperarsi in tutti i modi sul piano concreto, a tutti i livelli della società, per arrivare alla pace".

Nel discorso all'Ambasciatore di Santa Lucia, il Santo Padre ha ricordato l'impegno della Chiesa Cattolica nella lotta "contro il commercio e l'uso di droghe" ed ha affermato che: "La volontà di sventare la pericolosa minaccia al tessuto della società, che alimenta il crimine e la violenza (...) esige una precisa volontà politica, la cooperazione internazionale ed il sostegno di tutta la comunità".

All'Ambasciatore di El Salvador, il Papa ha detto che la missione religiosa dei pastori della Nazione "non li esime dal promuovere un dialogo nazionale fra i responsabili della vita sociale" e che "i progressi sociali non si perseguono applicando unicamente i necessari mezzi tecnici, ma promuovendo anche riforme che abbiano un fondamento umano e morale e che tengano presente una considerazione etica della persona, della famiglia e della società".

La collaborazione nell'ambito dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso sono stati i temi centrali del Messaggio del Papa ai nuovi Ambasciatori di Finlandia e Danimarca. Benedetto XVI ha ricordato l'impegno di promuovere l'ecumenismo assunto all'inizio del suo Pontificato ed ha espresso l'auspicio che il dialogo con la Chiesa Luterana sia proficuo.

Nel Messaggio all'Ambasciatore di Algeria, il quale, nel suo indirizzo rivolto al Papa, aveva fatto riferimento alle gravi violenze che hanno colpito la Nazione negli ultimi anni, Benedetto XVI scrive: "Per difendere il valore sacro della persona umana e promuovere il rispetto dell'altro e la libertà religiosa, è dunque necessario inculcare nelle giovani generazioni lo spirito di riconciliazione e di giustizia".

Il Santo Padre ha assicurato al rappresentante diplomatico dell'Eritrea "la vicinanza della Chiesa ai rifugiati e ai profughi, non solo attraverso la sua presenza pastorale e il suo aiuto materiale, ma anche con il suo impegno nella difesa della dignità umana".







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