Algeria: l'ordinazione del primo sacerdote agostiniano ad Annaba
La realtà e il mistero di tutta la nostra Chiesa sono spiegati dall’ordinazione di
un sacerdote: ha parlato così mons. Paul Desfarges ai fedeli della sua diocesi – quella
di Costantina-Ippona, in Algeria – attraverso le pagine del numero di maggio-giugno
del bimestrale “L’ècho du diocèse de Constantine et d’Hippone”, commentando la recente
imposizione delle sue mani ad Annaba sul capo di padre Jose Manuel Vizcarra Gamero,
il primo prete agostiniano ordinato nella basilica di Sant’Agostino. “È una grazia
per la nostra Chiesa ordinare un sacerdote ad Ippona, nella nostra cara terra d’Algeria
– ha detto il presule nell’omelia pronunciata il 12 giugno, giorno dell’ordinazione
di padre Vizcarra Gamero – il sacerdote è colui che rende presente Cristo in persona.
Ma ricevendo la vita di Cristo … tutti insieme, nella Chiesa, diveniamo sua presenza
sacramentale e mistica per tutto il nostro popolo. L’avventura di Sant’Agostino continua.
I figli di Sant’Agostino … continuano l’avventura di Sant’Agostino nel nostro caro
Paese”. Al neo sacerdote il presule ha rivelato che l’Algeria potrà fargli sperimentare
la fecondità dell’amicizia e che la fecondità della vita di un apostolo è frutto dell’unione
intima con Dio. Nel suo editoriale, il vescovo di Costantina-Ippona ha evidenziato
che nella diocesi hanno caratterizzato questi ultimi mesi due belle testimonianze:
quella appunto di padre Vizcarra Gamero, peruviano, che ha lascito il suo Paese per
vivere la sua missione in Algeria, e quella dei 7 monaci trappisti di Thibirine, uccisi
nel ‘96, portata alla ribalta nel giorno di Pentecoste, nell’anniversario della scoperta
del testamento di frate Christian Chergé, il priore della comunità trappista, dal
Festival di Cannes. La kermesse cinematografica ha attribuito il Gran Premio della
Giuria e il Premio della Giuria Ecumenica al film “Des hommes et des dieux”, la pellicola
che racconta la vita quotidiana di amore e preghiera proprio dei monaci di Thibirine.
(T.C.)