2010-07-04 12:58:35

Nuovo attentato in Pakistan contro un santuario sufi. La solidarietà del mondo cattolico


Il vescovo di Hyderabad, in Pakistan, ha espresso profonda “vicinanza e solidarietà” ai musulmani sufi, oggetto nei giorni scorsi di un tremendo attentato da parte di un kamikaze che si è fatto esplodere all’interno di un santuario sufi a Lahore, causando 42 morti e centinaia di feriti e gettando nel panico la popolazione locale. "I musulmani sufi sono pacifici e aperti al dialogo, per questo danno fastidio agli estremisti che li considerano eretici", spiega il vescovo alla Fides. "Come cristiani del Pakistan - prosegue - continueremo a pregare e collaborare con i musulmani per la costruzione di una società giusta, armoniosa e fraterna e contro ogni sorta di estremismo”. Anche il cattolico Francis Mehboob Sada, direttore del Christian study center di Rawalpindi - apprezzato Centro ecumenico di documentazione e studio, attivo nel campo del dialogo interreligioso e che ha un ottimo rapporto con i musulmani sufi - ha voluto fornire la sua analisi della situazione: “L’attentato è stato particolarmente crudele perché mirava a colpire poveri innocenti e a scoraggiare i fedeli ad aderire al sufismo”, ha detto. Non è la prima volta che i sufi sono vittima del terrorismo: già nel marzo 2009 un santuario a Peshawar è stato distrutto da una bomba. Il fenomeno del terrorismo, infatti, in Pakistan raggiunge livelli allarmanti: al recente summit del G8 si è ribadito che urge un aiuto esterno per combatterlo. (R.B.)







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