Salvare i profughi eritrei prigionieri in Libia. Aumentano gli appelli per la loro
liberazione
Non arrivano praticamente più notizie dei circa 250 eritrei trasferiti giorni fa dalle
autorità della Libia dal centro di detenzione libico di Misurata alle carceri di Seba
e di Brak. Le loro più recenti richieste di aiuto, giunte attraverso alcuni connazionali,
parlavano di torture e maltrattamenti, della privazione di acqua e cibo. Tra loro
c’è chi è stato arrestato sulla rotta per Lampedusa, chi è stato respinto dal canale
di Sicilia, chi è caduto nelle retate della polizia libica a Tripoli. In Italia, esponenti
di maggioranza e di opposizione hanno chiesto l’intervento dei ministri Frattini e
Maroni. Sono vere e proprie deportazioni, denuncia padre Giovanni La Manna, presidente
del Centro Astalli, che chiede di porre fine ai respingimenti dei richiedenti asilo.
Francesca Sabatinelli lo ha intervistato