Il Papa e la comunione della Chiesa: una riflessione di padre Federico Lombardi
Costruire e difendere l’unità della Chiesa è il primo dei doveri di un Pontefice.
E quando, come accade in questi tempi, si intrecciano e amplificano fattori e circostanze
che possono minacciarla le parole e i gesti del Papa assumono una rilevanza particolare.
E’ quanto accaduto in questi ultimi giorni con Benedetto XVI, che in più occasioni
ha compiuto scelte e presieduto incontri nel segno della comunione ecclesiale, come
afferma il nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale
per "Octava Dies", il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano: Nel corso degli
ultimi giorni le parole e gli atti del Papa sono stati eccezionalmente intensi e determinanti
per la vita della comunità della Chiesa. Ed è significativo che si siano addensati
intorno alla celebrazione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, che appunto ripropone
alla nostra attenzione la missione affidata da Cristo a Pietro e ai suoi successori
per il sostegno e l’orientamento della fede della comunità dei credenti. Fra le iniziative
prese dal Papa in questi giorni risalta la costituzione di un Dicastero per la promozione
della nuova evangelizzazione nei Paesi in via di secolarizzazione, ma per parte nostra
vorremmo mettere in rilievo in particolare il suo impegno personale e diretto per
l’unione della comunità della Chiesa. Il Papa ha ripetuto più volte che i pericoli
e le tentazioni più gravi per la Chiesa vengono dal suo interno. In tempi difficili,
come quelli che attraversiamo, le tensioni indotte dall’esterno rendono più facile
anche l’emergere di tensioni interne e questo concorre ad aumentare confusione e incertezza.
Le
udienze che il Papa ha voluto, lunedì scorso incontrando i cardinali Schoenborn e
Sodano e giovedì il vescovo emerito di Augsburg, dimostrano che egli si impegna in
prima persona con ogni sforzo per risanare le tensioni e incomprensioni che travagliano
la comunità. “In tempo di contrasti e insicurezze, il mondo attende dai cristiani
la concorde testimonianza che essi, in base al loro incontro col Signore risorto,
sono in grado di offrire e nella quale essi sono di aiuto gli uni agli altri come
anche all’intera società per trovare la via giusta verso il futuro”. Così conclude
il comunicato sulla udienza di giovedì. Questi sono i sentimenti del Papa, la sua
testimonianza squisitamente evangelica è chiara. Dobbiamo seguirla.