Incontro Onu sulla questione palestinese: messaggio di Ban Ki-moon
L’Incontro africano delle Nazioni Unite sulla questione palestinese, organizzato con
il patrocinio del Comitato sull’Esercizio dei Diritti Inalienabili del Popolo Palestinese,
si conclude oggi a Rabat, in Marocco. Il Centro Regionale di Informazione delle Nazioni
Unite (Unric) ha diffuso il messaggio di saluto ai partecipanti del segretario generale
dell’Onu Ban Ki-Moon. L’incontro - scrive - “si svolge in un momento di tensione e
incertezza nella regione. Continuano i negoziati di prossimità tra Israele e Palestina
mediati dagli Stati Uniti. È essenziale che tutte le parti evitino provocazioni e
colgano l’opportunità presentata dalle trattative. I prossimi mesi saranno fondamentali
per vagliare la possibilità di arrivare a negoziazioni dirette, attraverso azioni
più positive per i territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme est”. Ban Ki-Moon,
definisce “inaccettabile” la situazione a Gaza pur accogliendo “positivamente i recenti
passi fatti da Israele verso una nuova politica nei confronti” della Striscia per
la quale chiede “la fine del blocco”. Ad Hamas il Segretario Onu chiede di mostrare
“responsabilità politica rafforzando ed estendendo il cessate il fuoco” e di muoversi
in direzione della proposta di riconciliazione egiziana”. La lista delle richieste
continua con queste priorità: la raccomandazione ad Hamas di riconciliarsi con Fatah
e di rilasciare Gilad Shalit, la cui prigionia “non aiuta la causa palestinese”. Nel
suo messaggio Ban Ki-Moon esprime anche preoccupazione “per la costruzione a Gerusalemme
di nuovi insediamenti che continuano a minare la fiducia e a causare malcontento”.
Costruzione che “dovrebbe essere interrotta, così come i provvedimenti discriminatori
contro i residenti palestinesi della città; i Palestinesi dovrebbero avere libero
accesso a Gerusalemme”. Quello relativo alla condizione della Città santa “rimane
un problema e occorre trovare una strada che le permetta di emergere come capitale
di Israele e del futuro Stato palestinese, rendendo l’organizzazione dei Luoghi Sacri
accettabile da tutti”. Accincendosi a concludere il suo messaggio, il segretario generale
afferma: “Apprezzo la riduzione di vincoli alla libertà di movimento avvenuta l’anno
passato. Tuttavia, centinaia di checkpoint e altri ostacoli continuano a privare i
residenti palestinesi dell’accesso alla loro terra, ai loro ospedali, alle loro scuole
e a soffocare le attività economiche. Più progresso è necessario”. E conclude: per
raggiungere tali obiettivi, è necessario che “i negoziati di prossimità tra Israeliani
e Palestinesi conducano a trattative dirette che affrontino tutte le questioni esistenti.
Tutti noi siamo chiamati a sostenere la soluzione a due Stati, con Gerusalemme capitale
condivisa, in accordo con le risoluzioni Onu e il diritto internazionale.” (M.A.)