Ai Mondiali di calcio in Sudafrica, "Un goal per l’Africa"
In Africa nei 90 minuti di una partita di calcio 1.013 persone finiscono a vivere
in una baraccopoli. Nel tempo che intercorre tra il fischio iniziale e quello finale
di ogni match dei Mondiali, nell'Africa Subsahariana avvengono anche 326 nuovi contagi
da Hiv e 200 bambini restano orfani perché uno o entrambi i genitori perdono la vita
a causa dell'Aids. Ecco l’importanza della sfida di solidarietà lanciata da Unicef
e Amref, la principale organizzazione sanitaria no profit del continente africano.
Le due organizzazioni - si legge in un comunicato diffuso dagli uffici stampa relativi
- con il sostegno della Figc, vogliono garantire alle popolazioni dell'Africa, a partire
dai bambini, l’accesso all’acqua, la prevenzione medico-sanitaria e il diritto all’educazione.
La partita di "Un Gol per l'Africa" continua fino alla finalissima dell'11 luglio
e tutti possono scendere in campo inviando un sms da due euro al 45503 da cellulari
TIM, Vodafone, Wind, 3 e Coop Voce, telefonando allo stesso numero da rete fissa Telecom
Italia o effettuando una donazione online sul sito www.smsazzurri.it. Amref
investirà i fondi raccolti nel corso dei Mondiali in progetti idrici in Kenya e Tanzania,
nei programmi di recupero dei ragazzi di strada a Nairobi, nella formazione di personale
sanitario in Sud Sudan e nelle attività dei suoi Flying Doctors, i "medici volanti"
che grazie all’aereo portano assistenza medica qualificata anche nelle aree più remote
del continente. L’Unicef, invece, finanzierà il progetto "Scuole per l’Africa" in
11 Paesi del continente, per assicurare ai bambini un ambiente protetto in cui apprendere,
giocare e avere accesso ad acqua corrente e strutture sanitarie. (M.A.)