In gravi condizioni il giornalista dissidente cubano in sciopero della fame da
febbraio
Si sono aggravate nelle ultime ore, come ha confermato anche la famiglia, le condizioni
di salute del giornalista dissidente cubano, Guillermo Fariñas, in sciopero della
fame dal 24 febbraio. Per ora nessun appello affinché sospenda la sua protesta ha
avuto esito positivo. La Chiesa cattolica cubana, pur rispettando profondamente la
sua decisione, a più riprese ha chiesto di riconsiderare il suo gesto e di affidarsi
a metodi che non mettano in pericolo la sua vita. Il 29 giugno scorso, Guillermo Fariñas,
ha ricevuto nuovamente in ospedale la visita del vescovo di Santa Clara, mons. Marcelo
Arturo Gonzalez. Fariñas, membro della "Coalicion Agenda para la Transicion Cubana",
ha iniziato la sua protesta il giorno dopo la morte di Orlando Zapata Tamayo, un altro
dissidente che intraprese uno sciopero della fame estremo. Secondo l’ultimo bollettino
medico, il dissidente sarebbe stato colpito da gravi problemi di coagulazione del
sangue. In un articolo dello scorso aprile, il cardinale Jaime Ortega, arcivescovo
dell'Avana ha detto a nome di tutti i vescovi cubani: "Così come abbiamo chiesto
a Orlando Zapata che sospendesse lo sciopero, oggi chiediamo lo stesso a Guillermo
Fariñas. Le autorità che hanno nelle loro mani la vita e la salute dei prigionieri
– ha concluso - devono prendere le misure adeguate affinché questo tipo di situazione
non si ripeta". (A cura di Luis Badilla)