Si cerca di stemperare i toni delle polemiche sulle spie russe infiltrate negli Usa
Sembra tornata la calma tra Mosca e Washington dopo la scoperta di dieci spie russe
infiltrate da molti anni negli Stati Uniti, che ha fatto soffiare per alcune ore venti
di Guerra Fredda sul rasserenamento recente dei rapporti bilaterali. L'indignazione
del premier Vladimir Putin è stata seguita da un messaggio sdrammatizzante della Casa
Bianca: la vicenda, si dice, non influenzerà le relazioni bilaterali. Ma chi sono
questi agenti e come agiscono? Gabriella Ceraso ne ha parlato con Alessandro Corneli,
docente di Storia delle Relazioni Internazionali alla Luiss:
R.
– Lo schema della spia dormiente è uno schema che è stato applicato dalla fine della
II Guerra Mondiale. E’ un meccanismo che dà i suoi frutti a distanza di tempo. Quindi,
si tratta di persone che quantomeno stavano da 20, 30 anni negli Stati Uniti e che
dovevano soprattutto infiltrarsi negli ambienti dell’economia, della finanza, quella
che si chiama l’Intelligence economica, più che negli aspetti tradizionali e militari,
com’era nel periodo più duro della Guerra Fredda.
D. – Alcuni esperti
sostengono che questa azione dell’Fbi è un messaggio politico lanciato dagli Stati
Uniti ai russi, un segnale che comunque arriverebbe in un momento di apparente serenità
nei rapporti bilaterali: vedi l’incontro che c’è stato la settimana scorsa tra i due
leader?
R. – Non credo che questo sia un segnale di ritorno alla Guerra
Fredda o cose del genere. Obama ha diversi obiettivi da perseguire. Innanzitutto,
deve cercare di riequilibrare la dipendenza in un certo senso dalla Cina. Quindi,
ha strategicamente bisogno di rafforzare i rapporti con la Russia. Quindi, non ha
nessun interesse a creare dei problemi. Secondo, Obama deve dimostrare anche all’interno
che non ha abbassato la guardia, perché è impegnato sul fronte mediorientale, iracheno,
afghano. Mesi fa c’è stata quella smagliatura nel sistema di sicurezza, per cui un
potenziale terrorista aveva passato tutte le barriere e avrebbe potuto compiere un
attentato. Quindi, i servizi di Intelligence erano stati mesi sotto accusa. A quel
punto si trova il segnale per l’opinione pubblica da buttare in pasto alla gente,
che dice “Bene, abbiamo preso dieci spie russe”, che naturalmente non modifica la
realtà della situazione.
D. – Quali tipi di informazione, secondo lei,
ad oggi, si possono ricercare in ambienti come sono quelli Usa-Russia?
R.
– Interessa soprattutto l’insieme delle decisioni economiche e finanziarie, quindi,
i movimenti dei grandi gruppi, le intenzioni dei grandi gruppi nazionali sia di imprese
private sia anche di strutture internazionali: Fondo monetario, Banca mondiale, l’Onu
stessa.
D. – Questo sempre, anche in un’epoca di distensione di rapporti
bilaterali?
R. – A maggior ragione, perché la circolazione dei capitali,
delle persone, delle tecnologie si fa più intenso e quindi diventa maggiormente interessante.