Il governo degli Stati Uniti ha accettato l'aiuto offerto da 12 Paesi per la lotta
contro la marea nera. Intanto le operazioni di contenimento del petrolio nel Golfo
del Messico sono fortemente rallentate e rese difficili per il prossimo passaggio
dell’uragano Alex. Il servizio di Michela Altoviti: Un comunicato
del dipartimento di Stato informa che per far fronte al peggior disastro ambientale
della storia americana e ai costi elevati che ne sono seguiti, gli Stati Uniti accetteranno
offerte di assistenza da 12 Paesi e da alcune organizzazioni internazionali. I responsabili
del coordinamento dell’assistenza ritengono che ci sia bisogno soprattutto di boe
di contenimento e di raccoglitori di petrolio, che saranno richiesti quindi ai Paesi
che hanno offerto aiuto. E un appello di collaborazione giunge anche dalla BP che,
rivolgendosi agli altri giganti petroliferi, ha proposto l'istituzione di un fondo
comune alimentato dall'industria petrolifera mondiale per ammortizzare i costi di
tali catastrofi. Intanto, il presidente Obama ha dichiarato lo stato di emergenza
federale in Texas – che permetterà di mobilitare ulteriori risorse federali - in vista
dell'arrivo dell’uragano Alex che, pur non facendo rotta verso la zona della marea
nera, ha già complicato gli sforzi di contenimento del petrolio nel Golfo del Messico.
Le operazioni riguardanti la bruciatura del greggio, come pure i voli previsti per
spargere sulla marea nera sostanze chimiche capaci di sciogliere il petrolio, sono
stati sospesi. Non riprenderanno fino a quando le condizioni del tempo non miglioreranno.