2010-06-29 11:29:56

Ai Primi Vespri a San Paolo fuori le Mura, il Papa annuncia l’istituzione di un dicastero per la nuova evangelizzazione


“Anche nei deserti del mondo secolarizzato, l’anima dell’uomo ha sete di Dio, del Dio vivente”. Nell’omelia ai Primi Vespri per la solennità dei Santi Pietro e Paolo, nella Basilica papale di San Paolo fuori le mura, il Pontefice invita la Chiesa ad un rinnovato slancio missionario e annuncia la prossima istituzione di un dicastero dedicato ad una nuova evangelizzazione del mondo secolarizzato. Alla celebrazione era presente una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Il servizio di Claudia Di Lorenzi:RealAudioMP3
 
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“La Chiesa è nel mondo un’immensa forza rinnovatrice, non certo per le sue forze, ma per la forza del Vangelo, in cui soffia lo Spirito Santo di Dio, il Dio creatore e redentore del mondo”, il solo che può saziare la fame più profonda dell’uomo. Nell’omelia ai Primi Vespri per la Solennità dei Santi Pietro e Paolo, il Papa ricorda la ragione profonda che, fin dalle origini, muove la Chiesa nella sua spinta evangelizzatrice:
 
“Anche l’uomo del terzo millennio desidera una vita autentica e piena, ha bisogno di verità, di libertà profonda, di amore gratuito. Anche nei deserti del mondo secolarizzato, l’anima dell’uomo ha sete di Dio, del Dio vivente”.
 
Un anelito a Dio che chiamò all’evangelizzazione i primi Apostoli e che interpella i pastori della Chiesa di oggi chiamati ad annunciare il Vangelo di fronte a sfide storiche, sociali e spirituali “al di sopra delle capacità umane”. Una missione – osserva Benedetto XVI citando Giovanni Paolo II – ancora lontana dal suo compimento e che richiede un rinnovato impegno non solo nelle regioni del mondo che ancora attendono una prima evangelizzazione, ma anche laddove il Vangelo ha messo da lungo tempo radici, ma il processo di secolarizzazione ha prodotto una grave crisi del senso della fede cristiana:
 
“In questa prospettiva, ho deciso di creare un nuovo Organismo, nella forma di 'Pontificio Consiglio', con il compito precipuo di promuovere una rinnovata evangelizzazione nei Paesi dove è già risuonato il primo annuncio della fede e sono presenti Chiese di antica fondazione, ma che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della società e una sorta di “eclissi del senso di Dio”, che costituiscono una sfida a trovare mezzi adeguati per riproporre la perenne verità del Vangelo di Cristo”.
 
Una rinnovata evangelizzazione – ha ricordato il Pontefice – a cui diede un impulso straordinario lo stesso Papa Wojtyla:
 
"Il Papa Giovanni Paolo II ha rappresentato 'al vivo' la natura missionaria della Chiesa, con i viaggi apostolici e con l’insistenza del suo Magistero sull’urgenza di una 'nuova evangelizzazione': 'nuova' non nei contenuti, ma nello slancio interiore, aperto alla grazia dello Spirito Santo che costituisce la forza della legge nuova del Vangelo e che sempre rinnova la Chiesa; 'nuova' nella ricerca di modalità che corrispondano alla forza dello Spirito Santo e siano adeguate ai tempi e alle situazioni; 'nuova' perché necessaria anche in Paesi che hanno già ricevuto l’annuncio del Vangelo".
 
Un anelito all’evangelizzazione del mondo contemporaneo che trovò grande impulso anche nei lavori del Concilio Vaticano II, ed in particolare nel decreto "Ad gentes", come pure nell’operato dell’allora Pontefice Giovanni Battista Montini:
 
"All’interno del suo programma di attuazione del Concilio, Paolo VI convocò nel 1974 l’Assemblea del Sinodo dei Vescovi sul tema dell’evangelizzazione nel mondo contemporaneo, e circa un anno dopo pubblicò l’Esortazione apostolica 'Evangelii nuntiandi', che si apre con queste parole: 'L’impegno di annunziare il Vangelo agli uomini del nostro tempo, animati dalla speranza ma, parimenti, spesso travagliati dalla paura e dall’angoscia, è senza alcun dubbio un servizio reso non solo alla comunità cristiana, ma anche a tutta l’umanità'”.
 
Proprio il Concilio si fece interprete della duplice tensione della Chiesa all’unità e insieme alla universalità. Una tensione – osserva ancora il Papa - evocata dalla odierna solennità dei Santi Pietro e Paolo, e che trova nella consuetudine delle visite reciproche tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli, in occasione delle feste dei rispettivi Santi Patroni, un eloquente segno di speranza.

 
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