Con oltre il 90% delle preferenze, il Kirghizstan, nel referendum di ieri ha adottato
un nuovo testo costituzionale che garantisce più poteri al Parlamento e più diritti
ai cittadini. Il paese, retto da aprile da un governo ad interim dopo la deposizione
del presidente Bakiev, e sconvolto nelle ultime settimane da brutali violenze interetniche,
si avvia così ad essere la prima repubblica parlamentare dell’Asia centrale. Contestati
dall’opposizione i dati sull’ affluenza alle urne. Ci riferisce Giuseppe D’Amato:
Sul significato
e sui riflessi di questo voto in Kirghizistan sentiamo l’analisi di Fulvio Scaglione
vice direttore di Famiglia Cristiana ed esperto di Europa orientale: