2010-06-27 15:59:37

Appello dei vescovi dell'Uganda in vista delle elezioni


“Paura e pessimismo nei cuori di molte persone”: sono questi i sentimenti che crescono in vista del 2011 ed emergono con preoccupazione nel documento pubblicato dai vescovi dell’Uganda al termine della loro Assemblea Plenaria. “Le cause della paura sono tante e vogliamo citare alcune delle più diffuse: l'insicurezza lavorativa e sulla proprietà terriera, il crescente divario tra ricchi e poveri, l’aumento delle tensioni tra i gruppi etnici, la cattiva qualità dell’assistenza sanitaria e altri problemi sociali. È pertanto di fondamentale importanza che tutti coloro che si preparano a candidarsi alle prossime elezioni siano pronti ad affrontare con determinazione le questioni indicate nella presente dichiarazione, avendo sempre presente il bene comune del popolo”. È quanto si legge nel comunicato dei vescovi, reso noto dall’agenzia Fides. Riguardo alle prossime elezioni presidenziali che si svolgeranno in Uganda nel 2011, la Conferenza episcopale ugandese auspica che si tratti di “un processo elettorale corretto, leale e gestito da un organismo elettorale credibile, che garantisca la trasparenza e l'imparzialità”. “La Chiesa – si apprende dal documentio – è impegnata a portare alla popolazione la speranza che le elezioni siano guidate dai valori e dai principi della democrazia in nome di Dio Onnipotente. Siamo inoltre impegnati a promuovere la democrazia elettorale e a rimanere sempre la voce dei senza voce, senza compromettere la nostra imparzialità”. L’appello dei presuli è rivolto non solo a una corretta e veritiera informazione da parte degli stessi operatori ma anche al Governo e al Parlamento affinché “il disegno di legge in discussione sulla libertà d’informazione, volto a prevenire e correggere gli abusi, non soffochi e violi il principio della libertà di espressione, un diritto che, in una società veramente moderna e democratica, è di tutti i cittadini, sia singoli che organizzati”. Tante altre sono le questioni che destano preoccupazioni ed emergono nel comunicato dei vescovi: le tensioni tra il Regno del Buganda e il governo centrale; la richiesta di una pace definitiva e di aiuti per gli sfollati nel nord Uganda; lo sfruttamento del petrolio; la corruzione; il sistema sanitario; l’aumento delle violenze domestiche e dei sacrifici umani; la protezione dell’ambiente, a rischio per il depauperamento delle foreste, per lo scorretto smaltimento di rifiuti pericolosi e per l’uso di auto inquinanti. (C.F.)







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