Appello dei vescovi dell'Uganda in vista delle elezioni
“Paura e pessimismo nei cuori di molte persone”: sono questi i sentimenti che crescono
in vista del 2011 ed emergono con preoccupazione nel documento pubblicato dai vescovi
dell’Uganda al termine della loro Assemblea Plenaria. “Le cause della paura sono tante
e vogliamo citare alcune delle più diffuse: l'insicurezza lavorativa e sulla proprietà
terriera, il crescente divario tra ricchi e poveri, l’aumento delle tensioni tra i
gruppi etnici, la cattiva qualità dell’assistenza sanitaria e altri problemi sociali.
È pertanto di fondamentale importanza che tutti coloro che si preparano a candidarsi
alle prossime elezioni siano pronti ad affrontare con determinazione le questioni
indicate nella presente dichiarazione, avendo sempre presente il bene comune del popolo”.
È quanto si legge nel comunicato dei vescovi, reso noto dall’agenzia Fides. Riguardo
alle prossime elezioni presidenziali che si svolgeranno in Uganda nel 2011, la Conferenza
episcopale ugandese auspica che si tratti di “un processo elettorale corretto, leale
e gestito da un organismo elettorale credibile, che garantisca la trasparenza e l'imparzialità”.
“La Chiesa – si apprende dal documentio – è impegnata a portare alla popolazione la
speranza che le elezioni siano guidate dai valori e dai principi della democrazia
in nome di Dio Onnipotente. Siamo inoltre impegnati a promuovere la democrazia elettorale
e a rimanere sempre la voce dei senza voce, senza compromettere la nostra imparzialità”.
L’appello dei presuli è rivolto non solo a una corretta e veritiera informazione da
parte degli stessi operatori ma anche al Governo e al Parlamento affinché “il disegno
di legge in discussione sulla libertà d’informazione, volto a prevenire e correggere
gli abusi, non soffochi e violi il principio della libertà di espressione, un diritto
che, in una società veramente moderna e democratica, è di tutti i cittadini, sia singoli
che organizzati”. Tante altre sono le questioni che destano preoccupazioni ed emergono
nel comunicato dei vescovi: le tensioni tra il Regno del Buganda e il governo centrale;
la richiesta di una pace definitiva e di aiuti per gli sfollati nel nord Uganda; lo
sfruttamento del petrolio; la corruzione; il sistema sanitario; l’aumento delle violenze
domestiche e dei sacrifici umani; la protezione dell’ambiente, a rischio per il depauperamento
delle foreste, per lo scorretto smaltimento di rifiuti pericolosi e per l’uso di auto
inquinanti. (C.F.)