Aperte in Friuli le celebrazioni per i 650 anni del Santuario mariano del Monte Lussari
“Che l’anno giubilare sia l’occasione per continuare a costruire un’Europa fraterna,
solidale e cristiana”: è l'auspicio di mons. Dionisio Mateucig, rettore del
Santuario mariano del Monte Lussari, in Friuli, al confine con Austria e Slovenia.
Le origini del Santuario, incastonato in un panorama di incomparabile bellezza, risalgono
al 1360 quando un pastore ritrovò le proprie pecore inginocchiate attorno ad un cespuglio
con al centro un'immagine raffigurante la Madonna. Le celebrazioni per il 650.mo anniversario
si sono aperte questa mattina con la Santa Messa celebrata dall’arcivescovo di Udine,
mons. Andrea Bruno Mazzocato, insieme con i vescovi di Capodistria, Klagenfurt e l’arcivescovo
emerito di Lubiana. Sulle origini di questa devozione mariana ascoltiamo mons. Dionisio
Mateucig, intervistato da Adriana Masotti:
R. –
La tradizione dice che qui un pastore ha trovato questa piccola immagine della Madonna,
in mezzo ad un cespuglio. Questo pastore l’ha portata a valle, al parroco di Camporosso,
il paese ai piedi della montagna. La tradizione dice che poi la Madonna si è ritrovata
qui, più di qualche volta … Di fronte a questo prodigio l’allora Patriarca di Aquileia
ha ordinato al parroco di costruire una cappellina sul Monte Lussari, dove conservare
questa immagine della Madonna. Si è sparsa la voce e sono iniziati questi pellegrinaggi,
prima dalla vallata, poi da Est, dall’ Impero austroungarico.
D. – La
cappella è poi diventata una chiesa, ma la statuetta è quella originale?
R.
– Al posto della prima cappella è stata fatta una chiesa più grande, però è stata
bruciata. E' stata ricostruita un’altra chiesa, ma nella guerra del ’15–’18 è stata
distrutta dai bombardamenti dell’esercito italiano, perché si pensava che ci fosse
una fortezza austriaca. Questa zona era considerata territorio della Carinzia, quindi
sotto l’Austria. Allora l’esercito italiano ha distrutto la chiesa e tutte le case
che si trovavano in questa area. La statua della Madonna è però quella originale perché
prima della guerra era stata portata lontano per salvarla. Poi, nel 1923, è stata
ricostruita la chiesa attuale e la Madonnina è ritornata.
D. – Il
Monte Lussari è un luogo caro non solo a italiani e friulani, ma anche a sloveni e
austriaci. Che “valore aggiunto” conferisce questa particolare realtà al Santuario?
R.
– Il Santuario cerca veramente di unire i popoli europei. Oggi, per esempio, avevamo
la chiesa strapiena di pellegrini della Stiria, della Carinzia, da Vienna, da Lubiana
e anche dall’Italia. Abbiamo già una sintesi dell’Europa. E' un Santuario che unisce
i popoli europei.
D. – C’è una preghiera particolare che si fa durante
le celebrazioni al Santuario, proprio per la pace, per la concordia?
R.
– Al termine di ogni Santa Messa, recitiamo una preghiera speciale nelle tre lingue
– italiano, sloveno e tedesco – proprio per questa intenzione: perché i popoli europei
possano vivere in pace, nella fratellanza e possano soprattutto accettare quei valori
cristiani che sono fondamento del popolo europeo.
D. – Quest’anno
il Santuario festeggia i suoi 650 anni. Tante sono le iniziative. Ma quale impronta
vuole avere questo Giubileo?
R. – Soprattutto l’impronta della misericordia,
dell’incontro con il Signore misericordioso. Di fatto la preghiera, che quest’anno
abbiamo un po’ cambiato, vuole richiamare i pellegrini che vengono fin quassù soprattutto
all’incontro con il Signore nel Sacramento del Perdono. E’ chiaro che, se c’è questo
incontro con il Signore, c’è anche l’incontro di purificazione della memoria, di tutto
ciò che può essere accaduto lungo i confini in questo luogo. Confini che hanno visto
guerre e qui veramente questo popolo friulano, italiano ha sofferto molto. Si cerca
quindi di purificare anche la memoria di una situazione che per questi luoghi è stata
tragica.
D. – Nella preghiera per la Madonna del Lussari ci si rivolge
alla “Regina dei popoli d’Europa”. Ma questo titolo non è ancora riconosciuto in forma
ufficiale. Voi, però, aspirate a questo e magari proprio in occasione di questo Giubileo…
R.
– Sì, noi alla fine della preghiera invochiamo la “Madonna di Monte Lussari, Regina
dei popoli d’Europa, prega per noi!”. E allora vorremmo che, veramente, fosse ufficialmente
riconosciuto questo titolo a questo Santuario. Un Santuario che dà un’anima all’Europa!
Infatti noi, in ogni predicazione, cerchiamo di dire ai pellegrini presenti che l’Europa
è un’Europa un po’ 'monca', perché si basa puramente sull’economia. Ma l’Europa ha
bisogno di un’anima e l’anima dell’Europa è cristiana!