Il Papa al Circolo San Pietro: anche a Roma ci sono situazioni di disagio che chiedono
testimonianze di carità
C’è bisogno di carità materiale e spirituale: è quanto affermato da Benedetto XVI
nell’udienza ai soci del Circolo San Pietro, ricevuti in udienza stamani in occasione
della consegna dell’Obolo di San Pietro. Il Papa ha ribadito l’importanza dell’amore
per i poveri, richiamando anche il modello del Santo Curato d’Ars a cui è stato dedicato
l’Anno Sacerdotale appena concluso. L’indirizzo d’omaggio è stato indirizzato dal
duca Leopoldo Torlonia, presidente generale del Circolo di San Pietro. Il servizio
di Alessandro Gisotti: “Carità
e testimonianza” continuino ad essere le linee guida del vostro apostolato: è l’esortazione
di Benedetto XVI ai Soci del Circolo San Pietro, al quale ha manifestato la sua riconoscenza
per la “generosa opera al servizio della Santa Sede”. La consegna dell’Obolo di San
Pietro raccolto nelle Chiese di Roma, ha aggiunto, manifesta l’affetto degli abitanti
di questa Città nei confronti del Successore di Pietro, ma esprime pure “la concreta
solidarietà della Santa Sede verso le tante realtà di disagio e di indigenza che,
purtroppo, permangono a Roma e in tante parti del mondo”:
"Avvicinando
le parrocchie romane e gestendo centri di assistenza e di accoglienza nella Capitale,
voi avete la possibilità di cogliere direttamente le molteplici situazioni di povertà
ancora presenti; al tempo stesso, potete anche constatare quanto sia intenso nella
gente il desiderio di conoscere Cristo e di amarlo nei fratelli". Il
Papa ha dunque invitato il Circolo San Pietro a trarre vigore dalla preghiera e dallo
spirito di sacrificio “per portare copiosi frutti di bene sia nella comunità cristiana
che nella società civile”:
“Continuate ad essere
questo segno concreto della carità del Papa verso quanti si trovano nel bisogno sia
in senso materiale che in senso spirituale, come pure verso i pellegrini che giungono
a Roma da ogni parte del mondo per visitare le tombe degli Apostoli e per incontrare
il Successore di Pietro”. Benedetto XVI è così ritornato
all’Anno Sacerdotale da poco concluso e in particolare alla figura di San Giovanni
Maria Vianney. Il Santo Curato d’Ars, ha affermato, “è un modello di vita evangelica
non solo per i sacerdoti, ma anche per i laici, specialmente per quanti, come voi,
sono impegnati nel vasto campo della carità”:
“Un
aspetto peculiare della vita di questo umile prete fu infatti il distacco dai beni
materiali. Egli non possedeva nulla, distribuiva tutto ai più bisognosi; per sé non
sentiva necessità di niente: tutto considerava superfluo. L’amore ai poveri lo aveva
imparato da fanciullo, vedendo come venivano accolti e assistiti dai suoi genitori,
in casa”.
“Questo amore – ha soggiunto
– lo portò, nel corso della sua vita sacerdotale, a distribuire agli altri tutto ciò
che aveva”. E ha ricordato che diede vita anche ad una casa di accoglienza, che chiamò
“La provvidenza”, per bambine e ragazze povere. “Il suo esempio”, è stata l’esortazione
del Papa, costituisca per i soci del Circolo San Pietro, “un costante invito a spalancare
le braccia ad ogni persona che ha bisogno di un segno tangibile di solidarietà”.