"Stupore" e "sdegno" della Segreteria di Stato per le modalità di perquisizione dell'arcivescovado
di Bruxelles da parte delle autorità belghe
Benedetto XVI ha nominato nuovo vescovo di Brugge il 63.enne mons. Jozef De Kesel,
finora ausiliare di Malines-Bruxelles. Il presule prende il posto di mons. Bruges
Roger Vangheluwe, dimessosi dopo aver ammesso nei mesi scorsi di essersi reso responsabile
di casi di abusi su un minore. Intanto, in tema di indagini su abusi da parte del
clero, oggi la Segreteria di Stato ha espresso “sdegno” e “stupore” per le modalità
con le quali ieri forze dell’ordine belghe hanno condotto delle perquisizioni nella
sede dell’arcivescovado di Malines-Bruxelles, dove i presuli del Paese erano riuniti
per la loro assemblea mensile. In particolare, la Segreteria di Stato ha fatto sua
la presa di posizione dell’episcopato belga che era stata espressa in una dichiarazione
del portavoce della Conferenza episcopale. Il servizio di Alessandro De Carolis:
“La
ferma condanna di ogni atto peccaminoso e criminale di abuso di minori da parte di
membri della Chiesa” resta ben chiara, “come pure la necessità di riparare e di affrontare
tali atti in modo conforme alle esigenze della giustizia ed agli insegnamenti del
Vangelo”. Ma è proprio per questo – è la premessa della Segreteria di Stato in relazione
ai fatti avvenuti ieri nell’arcivescovado di Bruxelles – che si esprime anche “vivo
stupore per le modalità in cui – si afferma – sono avvenute alcune perquisizioni condotte
ieri dalle Autorità giudiziarie belghe e il suo sdegno per il fatto che ci sia stata
addirittura la violazione delle tombe dei cardinali Jozef-Ernest Van Roey e León-Joseph
Suenens, defunti arcivescovi di Malines-Bruxelles”. Allo “sgomento per tali azioni”,
continua il comunicato, “si aggiunge il rammarico per alcune infrazioni della confidenzialità,
a cui hanno diritto proprio quelle vittime per le quali sono state condotte le perquisizioni”.
“Detti sentimenti – conclude la nota – sono stati espressi personalmente dall’arcivescovo
Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, all’ambasciatore del
Belgio presso la Santa Sede, Charles Ghislain”.
In dettaglio, secondo
il resoconto fatto dal portavoce della Conferenza episcopale belga, Eric de
Beukelaer, durante la riunione mensile dei presuli belgi, forze di polizia
sono entrate verso le 10.30 di ieri nella sede dell’arcivescovado di
Malines-Bruxelles, comunicando di dover eseguire una perquisizione dell’arcivescovado
“in seguito a denunce per abusi sessuali sul territorio dell’arcidiocesi”. “Non è
stata data alcun’altra spiegazione – ha riferito il portavoce dei vescovi – ma sono
stati confiscati tutti i documenti e tutti i telefoni cellulari ed è stato dato comunicato
che nessuno avrebbe potuto lasciare l’edificio. Questo stato di cose si è protratto
fino alle 19.30”. Tutti i presenti, ha dichiarato altresì Eric de Beukelaer,
sia i membri della Conferenza episcopale, sia i membri del personale “sono
stati interrogati. Non è stata un’esperienza gradevole, ma tutto si è svolto in maniera
corretta. I vescovi – ha soggiunto – hanno sempre affermato di avere fiducia nella
giustizia e nel suo operato”. E con la “stessa fiducia”, ha affermato, è stata accolta
anche la perquisizione “ed è per questo – ha precisato il portavoce belga – che i
vescovi si astengono dal fare, per il momento, commenti più ampi”.
Viceversa,
i vescovi belgi condividono e ribadiscono il rammarico già espresso dal professor
Peter Adriaenssens, presidente della Commissione indipendente che indaga sugli abusi
sessuali nel quadro di una relazione pastorale. Il rammarico è per il fatto – si legge
nella nota – “che nel corso di un’altra perquisizione siano stati confiscati tutti
i dossier di detta Commissione. Questo – si osserva – è contrario al diritto alla
riservatezza di cui devono beneficiare le vittime che abbiano scelto di rivolgersi
a tale Commissione. Una tale azione limita dunque gravemente il necessario ed eccellente
lavoro della Commissione stessa”.
La nomina del nuovo vescovo di Brugge
e la vicenda della perquisizione di ieri hanno caratterizzato la conferenza stampa
presieduta questa mattina a Bruxelles dall’arcivescovo, mons. André-Mutien Léonard.
Anche il metropolita dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles esprime il suo sgomento
per l’accaduto di ieri al microfono del collega della redazione francese, Thomas
Chabolle: R. – Qui in
Belgio, il nostro sentimento è moderato dal fatto che qui la giustizia può fare una
tale perquisizione, senza limiti. In Italia creerebbe uno scandalo il fatto di aver
perquisito anche nella cripta della cattedrale, perforato delle tombe per trovarvi
dei documenti segreti. In Belgio invece non creerà tanto stupore. Noi rispettiamo
il lavoro della giustizia, pensiamo però che si sia un po’ esagerato nelle modalità
della perquisizione.
D. – Rispetto alla nomina di mons. De Kesel come
vescovo di Bruges, qual è il significato per lei e per tutta la Chiesa belga?
R.
– E’ un’ottima nomina, per la quale siamo molto grati al Santo Padre. Due mesi dopo
la rinuncia del vescovo di Bruges, i fedeli di Bruges hanno un nuovo vescovo: è una
prima, ottima notizia. La seconda, è la personalità del nuovo vescovo: un uomo molto
capace, che per otto anni è stato vescovo ausiliare per Bruxelles e da pochi mesi
era stato nominato da me vescovo ausiliare per la parte fiamminga dell’arcidiocesi.
Credo che lui potrà dare nuova speranza e fiducia ai fedeli della diocesi di Bruges.