L'Onu chiede di contrastare il commercio della droga, nella Giornata internazionale
contro il traffico di stupefacenti
I governi devono impegnarsi a rompere il circolo vizioso del traffico della droga:
è quanto afferma il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, nel messaggio per l’odierna
Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di stupefacenti. Intanto,
secondo il Rapporto annuale delle Nazioni Unite presentato a Vienna dall'Organizzazione
Onu per la lotta alla droga e al crimine organizzato, il mercato mondiale della cocaina
e dell’eroina è in calo ma si sta spostando dagli Stati Uniti verso l'Europa con gravi
rischi di stabilità nei Paesi di transito nell'Africa occidentale. Il sevizio di Cecilia
Seppia. 90 miliardi
di dollari nel mondo, 34 solo in Europa: sono le cifre spaventose del mercato della
droga, che sebbene in calo rispetto allo scorso anno continua a mietere vittime. Secondo
il Rapporto dell’Onu, quasi il 6 per cento della popolazione mondiale tra i 15 e i
64 anni ha fatto uso almeno una volta nella vita di droghe illecite. Il dato allarmante
riguarda però il Vecchio Continente che raggiunge un primato in negativo con 4 milioni
di consumatori abituali. La cannabis resta la sostanza stupefacente più utilizzata,
spopola tra i giovani, anche perché più abbordabile. In aumento le droghe sintetiche,
soprattutto ecstasy e anfetamine: in tutto il mondo i suoi consumatori sono stimati
fra i 30 e i 40 milioni. Anche se in calo del 18 per cento circa rispetto allo scorso
anno, il mercato della cocaina invece sta modificando la rotta, con un incremento
del flusso verso l'Europa, passando per Africa, anziché verso gli Usa, con risvolti
preoccupanti per i Paesi in via di sviluppo che rischiano il collasso definitivo.
Antonio Maria Costa direttore dell’Ufficio Droga e Crimine delle Nazioni
Unite: “L’Africa è incapace di difendersi. Ci sono casi di corruzione altolocata
e questo facilita la penetrazione della droga. Ma la conseguenza più nefasta è il
fatto che parte della droga 'trafficata' in Africa, per poi ulteriormente essere trasportata
in Europa, rimane in Africa, causando problemi di tossicodipendenza”. Per
quanto riguarda il traffico d’eroina, circa il 90 per cento di questa droga viene
prodotta dalle coltivazioni dell’Afghanistan, ma è la Russia il Paese con il più alto
consumo: 70 tonnellate che distruggono la vita di 40 mila giovani russi l’anno. Per
combattere questo fenomeno, servono strategie di lotta globali ma non solo. Ancora
Costa: “Questo crea un contesto, che ci obbliga a riflettere sia sulle
misure di limitazione dell’offerta, e perciò riduzione delle coltivazioni e contrasto
agli operatori della droga, e ci obbliga però anche a fare una riflessione sulla riduzione
della domanda. Si tratta di una domanda attuale attraverso cure mediche e assistenza
sanitaria ai tossicodipendenti ed anche domanda potenziale, e cioè campagne di prevenzione,
campagne di scolarizzazione. Noi riteniamo che la droga la si possa controbattere
soltanto a livello globale”. Allarmanti anche i dati sul crimine organizzato.
A preoccupare le Nazioni Unite soprattutto la tratta di essere umani per scopi di
sfruttamento sessuale o di lavoro forzato: solo in Europa circa 140 mila persone finiscono
intrappolate in questa rete, poi il traffico di migranti dall’Africa all’Europa e
dall’America Latina agli Usa. Ancora il mercato delle armi da fuoco, lo sfruttamento
delle risorse naturali, la pirateria.