Benedetto XVI all’assemblea della Roaco: pace e libertà religiosa per il Medio
Oriente
La Terra Santa, l’Iraq, il Medio Oriente hanno bisogno del dono di “una pace stabile
e di una solida convivenza”: è l’auspicio di Benedetto XVI nell’udienza ai partecipanti
all’Assemblea della Roaco, la Riunione per l’Aiuto alla Chiese Orientali, ricevuti
stamani in Vaticano. Nel suo discorso, pronunciato in più lingue, il Papa ha messo
l’accento sulle difficili condizioni in cui vivono tanti cristiani del Medio Oriente.
L’indirizzo d’omaggio è stato rivolto dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della
Congregazione per le Chiese Orientali. Il servizio di Alessandro Gisotti: “J’ encourage
les frères et sœurs qui, en Orient... ” “Incoraggio i fratelli e le
sorelle che in Oriente condividono il dono inestimabile del Battesimo – ha detto il
Papa – a perseverare nella fede, nonostante i numerosi sacrifici” e “a rimanere laddove
sono nati”. Al tempo stesso, ha esortato quanti emigrano a “non dimenticare le loro
origini, specialmente religiose”. Ha così reso un omaggio particolare ai cristiani
che “soffrono violenze a causa del Vangelo, affidandoli al Signore”. “Je
compte toujours sur les Responsables…” “Conto sempre sui responsabili
delle nazioni – ha aggiunto – affinché siano garantiti in maniera reale”, senza distinzioni,
“la professione pubblica e comunitaria delle convinzioni religiose di ciascuno”. Il
Papa ha invocato la pace per la Terra Santa e l’Iraq ricordando che questa nasce “dal
rispetto dei diritti della persona” e dei popoli, e dal superamento di ogni discriminazione
“religiosa, culturale o sociale”. Ha poi richiamato il suo appello in favore dell’Oriente
Cristiano, lanciato a Cipro nel suo recente viaggio apostolico. In quanto strumenti
della carità ecclesiale, ha affermato, “possiate voi collaborare sempre a vantaggio
dell’edificazione della giustizia nella libertà e nella pace”. Né ha mancato di mettere
l’accento sui frutti dell’Anno Sacerdotale a cui le Chiese orientali hanno contribuito
attivamente anche attraverso l’aggiornamento spirituale e culturale. “In questo modo
– ha detto in tedesco – voi contribuite a far risplendere nella Chiesa e nell’attuale
società il dono prezioso ed irrinunciabile del ministero sacerdotale”: “Liebe
Freunde, tragt mit eurem Engagement...” “Cari amici – è stato l’invito
del Papa – con il vostro impegno contribuite soprattutto a far sì che i sacerdoti
delle Chiese orientali possano essere riverbero, nel nostro tempo" dell'antica "eredità
spirituale”. Se nel loro ministero i sacerdoti sono “veramente guidati da motivi spirituali
– ha detto ancora – i laici saranno a loro volta rafforzati nel loro impegno ad occuparsi
delle cose terrene alla luce della loro vocazione cristiana”. Ha così rivolto il pensiero
al Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, in programma ad ottobre, che, ha detto,
“sta già producendo i frutti benefici della comunione e della testimonianza per i
quali il Sinodo è stato convocato”. “I am pleased at the broad cooperation…” “Mi
compiaccio – ha detto Benedetto XVI – per l’ampia cooperazione” fornita finora dalle
Chiese Orientali e dalla Roaco per questo storico evento. Ed ha evidenziato l’importanza
della presenza di rappresentanti della Roaco all’assise sinodale. Nella parte in italiano
del discorso, il Papa ha ricordato mons. Luigi Padovese ed ha espresso parole di incoraggiamento
per i cristiani d’Oriente: “Cari amici, vi chiedo di contribuire con
le vostre opere a tenere viva la 'speranza che non delude' tra i cristiani d’Oriente.
Nel 'piccolo gregge' che essi compongono è già operante il futuro di Dio e la 'via
stretta' che stanno percorrendo è descritta dal Vangelo come 'via alla vita'”.