Visita in Polonia del vescovo pakistano di Faisalabad
Il nuovo caso di blasfemia in Pakistan contro un cattolico, avviene proprio mentre
è in corso, fino al 30 giugno, la visita in Polonia del vescovo di Faisalabad, mons.
Joseph Coutts, che interviene in occasione della campagna intitolata: “Il Pakistan
ha bisogno di un velo di Santa Veronica”, condotta dall’Associazione 'Aiuto alla Chiesa
che Soffre'. Scopo di tale iniziativa è la modifica del Codice penale pakistano e
in particolare la legge sulla blasfemia. In Pakistan chi profana il Corano e diffama
il profeta Maometto viene punito con l’ergastolo o la pena di morte. Tale legge, introdotta
nel 1986 dal dittatore Zia-ul-Haq per farsi apprezzare dall’ala fondamentalista del
Paese, è diventata uno strumento per perseguitare le minoranze religiose. Le accuse
a carico dei presunti blasfemi sono infatti spesso false o motivate da interessi
meschini, generano scandali e spingono folle inferocite a farsi giustizia. Anche se
arrestati in base all’accusa di un solo testimone, i malcapitati rischiano violenze
e torture. Mons. Coutts da molti anni si impegna per la giustizia e la pace del Paese
ed è coinvolto in un’azione per abolire la legge sulla blasfemia. Con questa sua visita
desidera incoraggiare pure i cristiani in Polonia, i quali nella loro storia più volte
hanno sperimentato la sofferenza e la persecuzione della Chiesa, per essere solidali
con la minoranza cristiana in Pakistan. Il presule, nel corso della visita, si recherà
a Varsavia, Cracovia, Toruń, al Santuario Mariano in Licheń, a Świdnica e a Wrocław
In queste due città terrà una conferenza sulla situazione dei cristiani in Pakistan.
(M.A.)