2010-06-22 13:58:36

La denuncia di mons. Migliore: anche grandi eventi sociali e sportivi diventano opportunità di guadagno per la criminalità organizzata


Le attività delle organizzazioni criminali devono essere arginate “con urgenza in tutti i modi legittimi possibili” per consentire alle comunità di vivere in pace e prosperità e non nella paura. E’ quanto ha affermato mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, intervenendo ieri a New York alla 64.ma sessione dell’Assemblea dell’Onu dedicata alla criminalità organizzata transnazionale. Il presule si è soffermato su due ambiti del crimine internazionale: la tratta di esseri umani e il traffico di droga. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3


Una conseguenza di un mondo interdipendente è la natura sempre più interconnessa della criminalità. La possibilità di comunicare a livello globale ha promosso il commercio ma ha anche portato ad una “escalation della criminalità oltre i confini nazionali”. Da questo scenario – sottolinea mons. Migliore - deriva una “realtà tragica e imperdonabile”: la tratta di esseri umani. Milioni di persone, in maggioranza donne, sono vittime del traffico transnazionale finalizzato soprattutto allo sfruttamento sessuale. Tale fenomeno si basa su un “equilibrio tra il numero di vittime provenienti dagli Stati di origine e la domanda nei Paesi di accoglienza”. Per dare rilevo ai diritti delle vittime - osserva il presule - si deve arginare questa domanda. Si deve anche far fronte al “degrado della dignità umana che sempre accompagna la piaga del traffico di persone”. Persino eventi sportivi e sociali, che hanno lo scopo di favorire un maggiore rispetto e armonia tra le persone di tutto il mondo - aggiunge l'arcivescovo - diventano invece delle opportunità per lo sfruttamento di donne e minori. Anche il traffico di droga – sottolinea mons. Migliore - continua ad avere effetti devastanti. Le organizzazioni criminali “utilizzano i proventi di queste attività illecite per diffondere paura e violenza, in modo da garantire la loro ricerca di avidità e di potere”. E’ necessario trovare modi per prevenire l'uso di droga e “riabilitare i tossicodipendenti in modo che possano contribuire maggiormente al bene comune”. La criminalità diventa internazionale e anche la risposta deve essere internazionale. Resta la profonda necessità di sostenere la dignità umana, “con speciale attenzione alle persone più vulnerabili della società”. Per porre rimedio ai mali causati dal crimine organizzato – conclude il presule - è necessario riconoscere i diritti e la dignità sia delle vittime sia dei responsabili di azioni criminali.







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