In Niger è allarme siccità: a rischio 380 mila bambini
Padre José Collado, vicario generale della diocesi meridionale di Maradi, in Niger,
lancia un allarme attraverso l’agenzia Misna: “La crisi alimentare causata dalla siccità
persistente è la peggiore degli ultimi anni. Intere famiglie di contadini e agricoltori
si sono avvicinati alle periferie della grandi città perché nelle campagne la situazione
è drammatica.” La crisi è confermata dalle organizzazioni umanitarie locali e internazionali
che parlano, per il Niger, di oltre sette milioni di persone “in grave difficoltà”.
Secondo l’organizzazione Save the children sarebbero addirittura 380.000 i bambini
al di sotto dei cinque anni che rischiano di morire di fame a causa della siccità.
Ad aggravare la situazione della carestia, comune ad altri Paesi della fascia del
Sahel, è l’instabilità politica di cui il Paese ha risentito nell’ultimo anno. Il
governo del contestato presidente Mamadou Tandja, rovesciato con un colpo di Stato
nel febbraio scorso, aveva più volte negato agli agricoltori la necessità di aiuti
di Stato, contribuendo a creare le condizioni in cui nei mesi scorsi si è sviluppata
la crisi. Padre Collado spiega che “la stagione delle piogge non è cominciata dappertutto
e in particolare nella zona nomade, a nord di Maradi, i campi sono secchi e i pascoli
insufficienti. Ai raccolti rovinati si sta aggiungendo il problema della moria dei
capi di bestiame”. Il religioso sottolinea come la Chiesa locale abbia “avviato da
alcune settimane la distribuzione di cibo e sementi per consentire alle persone di
far ritorno alle campagne sperando che la prossima stagione delle piogge riequilibri
un po’ la situazione. Quello che dobbiamo evitare a tutti i costi è che le campagne
restino abbandonate e che anche i prossimi raccolti vadano perduti”.(M.A.)