Slovacchia: per i vescovi il crocifisso "non ha valore di esclusione per nessuno"
“La presenza dei simboli religiosi cristiani, e in particolare della croce, che riflette
il sentimento religioso dei cristiani di qualsiasi denominazione, non ha valore di
esclusione per nessuno”. E’ quanto affermano in una nota, diffusa oggi e ripresa dall'agenzia
Sir, i vescovi della Slovacchia che così intervengono in vista della decisione - il
30 giugno - della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla questione dell‘esposizione
dei simboli religiosi cristiani nelle scuole pubbliche. Il crocifisso, si legge, “esprime
una tradizione che tutti conoscono e riconoscono nel suo alto valore spirituale, e
come segno di un’identità aperta al dialogo, di sostegno a favore dei bisognosi e
dei sofferenti, senza distinzione di fede, etnia o nazionalità”. “Nella cultura cristiana
– sostengono i presuli slovacchi - la croce esprime la salvezza collettiva e la libertà
del popolo. Non si traduce in un’imposizione della religione, ma esprime un altruismo
supremo e una grande generosità e invita alla solidarietà verso tutti”. Per tale motivo
“le società a tradizione cristiana non dovrebbero rifiutare l’esposizione pubblica
dei simboli religiosi, soprattutto nelle scuole pubbliche, altrimenti viene indebolita
la capacità di trasmettere alle future generazioni la consapevolezza del proprio valore
e della propria identità”. Parere analogo era stato pronunciato nel dicembre scorso
anche dal Consiglio nazionale della Repubblica Slovacca. (R.P.)