Presentato oggi in Vicariato il VII Simposio internazionale dei docenti universitari
Saranno 250 i relatori che si alterneranno al VII Simposio internazionale dei docenti
universitari sul tema “Caritas in Veritate. Verso un’ economia al servizio della famiglia
umana. Persona, Società Istituzioni”, che si svolgerà a Roma dal prossimo giovedì
fino al 26 giugno L’incontro, presentato questa mattina in Vicariato, è stato organizzato
dall’Ufficio della pastorale universitaria della diocesi e dal Pontificio Consiglio
di giustizia e pace. Il servizio di Marina Tomarro.
In
che modo mettere in pratica concretamente il messaggio dell’Enciclica Caritas
in veritate, che mette la dignità della persona, al centro delle scelte economiche?
Questa è la domanda a cui cercheranno di rispondere i 500 partecipanti al settimo
Simposio internazionale dei docenti universitari. Mons. Lorenzo Leuzzi,
direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria della diocesi di Roma:
"Il
grande compito di questo Simposio è quello di vedere se è possibile superare un’impostazione
puramente etica, per entrare nelle dinamiche vere e proprie, sia dell’economia ma
soprattutto della socialità in quanto tale. L’auspicio è proprio questo: che la Caritas
in veritate venga accolta e soprattutto diventi sempre più oggetto di ulteriori sperimentazioni,
per poter vedere se sia veramente tangibile, in scelte operative complete che richiedono
una continua permanente elaborazione culturale".
E nell’incontro
si parlerà di finanza pubblica, cooperazione internazionale, eco-economia, senza tralasciare
l’attuale crisi economica e il suo peso reale nelle famiglie e nel mondo del lavoro.
Ma il bene comune influisce nelle scelte degli economisti? Marina Brogi,
ordinario di Economia e tecnica dei mercati finanziari presso l'università La Sapienza
di Roma:
"Io credo che idealmente non solo nelle scelte
degli economisti nelle aree che decidono di esplorare, ma è importante che il bene
comune sia tenuto in attenta considerazione, da questo punto di vista credo siano
illuminanti anche le parole di Mario Draghi, che subito a ridosso della diffusione
dell’Enciclica, metteva bene a fuoco gli aspetti importanti di quello che dovrebbe
essere l’azione dell’uomo, nel suo agire economico, e diceva che un modello in cui
gli operatori considerano lecita ogni mossa, in cui si crede ciecamente nella capacità
del mercato di autoregolamentarsi, un mondo di questo tipo non può essere un modello
per la crescita a livello mondiale. Detto in sintesi, senza etica non ci può essere
sviluppo.