Il cardinale Sepe replica alle accuse: "Ho sempre agito con trasparenza per il bene
della Chiesa"
Una lettera, letta pubblicamente in conferenza stampa, per ribadire la “massima trasparenza”
e l’ “unico obiettivo” del “bene della Chiesa” che hanno sempre orientato la sua condotta.
Così il cardinale arcivescovo di Napoli si è espresso questa mattina davanti ai giornalisti
convocati nella sala delle Conferenze al palazzo arcivescovile, in seguito all’iscrizione
del porporato nel registro degli indagati da parte della Procura di Perugia che indaga
sul G8. Il porporato ha replicato in modo puntale e dettagliato ai tre addebiti mossi
contro di lui dalla Procura perugina, assicurando di “avere sempre agito secondo coscienza”
e di voler andare avanti con serenità e fiducia.
Su questa vicenda,
ieri il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, aveva
rilasciato ai nostri microfoni la seguente dichiarazione:
Anzitutto,
desidero dire una parola di stima e di solidarietà per il cardinale Sepe, in questo
momento difficile. Il cardinale Sepe è una persona che ha lavorato e lavora per la
Chiesa e per il popolo che gli è affidato in modo intenso e generoso, e ha diritto
ad essere rispettato e stimato. Poi, naturalmente, auspichiamo tutti e abbiamo fiducia
che la situazione venga chiarita pienamente e rapidamente, così da eliminare ombre,
sia sulla sua persona, sia su istituzioni ecclesiali. Il cardinale Sepe – come ha
già detto egli stesso – collaborerà ovviamente per parte sua a questo chiarimento.
Naturalmente bisognerà tenere anche conto degli aspetti procedurali e dei profili
giurisdizionali impliciti nei corretti rapporti fra Santa Sede e Italia, che siano
eventualmente connessi a questa vicenda.