In Kirghizistan, l'esercito rimuove le barricate, ma resta lo stato di emergenza
Sembra tornata la calma nel sud del Kirghizistan dopo le sanguinose violenze dei giorni
scorsi, che hanno provocato centinaia di vittime e migliaia di profughi. Il servizio
è di Eugenio Bonanata:
L’esercito
sta rimuovendo le barricate per le strade della città di Osh che servivano per bloccare
l’accesso ai quartieri uzbeki devastati durante le violenze. E’ un segnale chiaro,
di un lento ritorno alla normalità, quello constatato da alcuni giornalisti presenti
sul posto. Gli stessi abitanti di origine uzbeka prestano aiuto ai militari, malgrado
le accuse di aver sostenuto la comunità kirghiza durante i disordini. Cautela da parte
del governo ad interim che ha deciso di mantenere fino al 25 giugno lo stato d’emergenza
imposto nei giorni scorsi in città e in parte della regione meridionale. Le autorità,
dopo il pressing statunitense, hanno inoltre garantito l’apertura di un’inchiesta
per far luce sulle cause dei violenti scontri. Un provvedimento importante – ha commentato
l’emissario americano nella regione, Robert Blake – per prevenire l'insorgere di altre
situazioni del genere e soprattutto per ristabilire un clima di fiducia e sicurezza
che può spingere migliaia di persone – tra sfollati e profughi - a decidere di tornare
nelle loro case.