Simposio degli imprenditori cristiani in America Latina
Si concluderà oggi a Cochabamba in Bolivia, il X Simposio Celam – Uniapac” (Unione
cristiana internazionale degli uomini d'affari) che affronta il tema: “Sfide dell'Impresa
a 200 anni dell'Indipendenza della America Latina e dei Caraibi” con il sottotitolo:
La visione imprenditrice e di responsabilità sociale degli imprenditori cristiani
alla luce dell’enciclica "Caritas in veritate". Secondo la nota informativa sull’evento,
arrivata all’agenzia Fides dal dipartimento Giustizia e Solidarietà del Celam, la
riunione, che si è aperta ieri, vuole riflettere sulle sfide che hanno davanti le
imprese, dopo 200 anni dall'indipendenza, alla luce dell’enciclica di Benedetto XVI
Caritas in Veritate, al fine di affrontare le sfide emergenti della realtà. "Non vi
è un altro punto di partenza e di arrivo che il Signore della Vita e della Storia,
per un contributo da parte dell'identità cristiana al mondo politico, economico e
sociale" ha affermato il cardinale Julio Terrazas Sandoval, arcivescovo di Santa Cruz
e presidente del dipartimento di Giustizia e Solidarietà del Celam, all’apertura del
Simposio. Le parole di accoglienza e benvenuto ai 50 partecipanti provenienti da 12
paesi dell'America Latina sono state pronunciate dalla presidente dell’Uniapac boliviana,
Vivian Ossio. Da parte sua, il cardinale Terrazas, ha ringraziato tutti coloro che
offrono il loro contributo di tempo, talenti e mezzi, mettendosi al servizio del Regno
di Dio, ed ha raccomandato: “Bisogna lavorare per i poveri”. Pascual Rubiani, Presidente
dell’Uniapac Latinoamericana, ha centrato il suo discorso sui rischi degli imprenditori.
E’ cresciuta la consapevolezza dell'importanza che assume per l'impresa la redditività,
la competitività e la corsa nel mercato, richiesta dal modello di sviluppo attuale.
“Tutto questo non deve farci perdere di vista che abbiamo impegni per il bene comune
e per le necessità delle persone. L'impresa deve impegnarsi con la società, non solo
per i risultati economici”. Rubiani ha aggiunto che “le imprese sono oggi delle protagoniste
privilegiate per cambiare il mondo: non solo sono capaci di trasformare i beni, ma
anche la vita, seguendo l'esempio di Gesù”. (R.P.)