2010-06-17 14:57:51

Polonia: per i vescovi l'ora di religione non è discriminante


“L’insegnamento dell’etica in alternativa a quello della religione nelle scuole polacche è stato sempre sostenuto dalla Chiesa”. Così il portavoce della Conferenza episcopale polacca padre Jozef Kloch commenta la sentenza emessa il 15 giugno dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. I giudici di Strasburgo, interpellati dalla famiglia Grzelak, - riferisce l'agenzia Sir - scrivono che “la mancata possibilità di scegliere il corso di etica al posto di quello dI religione nelle scuole polacche viola la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. La mozione dei Grzelak, controfirmata dalla Fondazione di Helsinki e presentata a Strasburgo nel 2002, sosteneva che il loro figlio, a causa del rifiuto di seguire le lezioni di religione sarebbe stato vittima di discriminazioni negli istituti scolastici frequentati. Mons. Kazimierz Nycz, arcivescovo di Varsavia, ricorda che nel 1991 la legge introduttiva dell’insegnamento di religione nelle scuole polacche (attualmente presente nel 72% degli istituti) prevedeva in alternativa l’insegnamento dell’etica (attualmente insegnata nel 2,4% delle scuole). “Nel 1991 alcune forze indipendenti dalla Chiesa hanno fatto sì che agli studenti sia stata resa possibile anche l’eventualità di non frequentare alcuno di quei corsi”, osserva il presule precisando che proprio “tale situazione ha causato in molti istituti il mancato insegnamento dell’etica”. (R.P.)








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