Patriarca Sfeir a Sarkozy: va fermata l’emigrazione dei cristiani dal Medio Oriente
Il numero dei cristiani in Libano e in tutto il Medio Oriente continua a diminuire
a causa di un esodo massiccio dovuto ai conflitti e al clima di tensione della regione,
oltre che a una crisi che li spinge a cercare lavoro altrove. E’ un fatto che preoccupa
la Chiesa cattolica, come ha ripetuto più volte Benedetto XVI, da ultimo in occasione
della sua visita a Cipro, e che il patriarca maronita Nasrallah Sfeir ha evocato nel
corso dei suoi incontri di ieri in Francia. La questione, come ha riferito lo stesso
cardinale Sfeir, è stata esaminata a Parigi anche con il presidente francese Nicolas
Sarkozy, secondo il quale la presenza dei cristiani in Medio Oriente rappresenta un
aiuto contro l’intolleranza. “L’emigrazione dei giovani libanesi – ha detto più tardi
il patriarca, nel corso di un incontro con i giornalisti – deve essere fermata, ma
non si possono biasimare coloro che partono per cercare lavoro. Quelli che rimangono
nei Paesi arabi possono tornare indietro, ma questo è più difficile per chi va in
Australia o in Canada”. La situazione interna libanese, - riferisce l'agenzia AsiaNews
- è stato un altro tema fondamentale dei colloqui parigini del cardinale Sfeir, che
si è soffermato in particolare sul tema della sicurezza, alla vigilia della discussione
sulla strategia della difesa nazionale, prevista per oggi a Beirut. La questione è
quella delle armi di Hezbollah che “ha la sua strategia e i suoi interessi”. I partiti
della maggioranza, il “14 marzo” vorrebbero che solo l’esercito sia armato, Hezbollah
sostiene che la resistenza deve possederle per respingere eventuali aggressioni israeliane.
E “la maggioranza dei libanesi – a giudizio del patriarca – non è d’accordo con la
presenza di due eserciti all’interno dello Stato”. I rapporti con la Siria sono stati
l’ultimo dei grandi tem affrontati dl patriarca. Nel corso di un incontro con i membri
della commissione esteri dell’Assemblea nazionale, il cardinale Sfeir ha detto che
il Libano spera di avere buoni rapporti con tutti i suoi vicini e in articolare con
il più vicino, la Siria, ma “i rapporti non sono sempre stati come dovrebbero essere”.
(R.P.)