2010-06-17 13:01:54

Il cardinale Vallini a conclusione del Convegno diocesano di Roma: la fede non è più un presupposto, serve un nuovo annuncio del Vangelo


Si conclude stasera con le assemblee pastorali parrocchiali il Convegno diocesano a Roma su "Eucaristia domenicale e testimonianza della carità". Sulla base delle relazioni giunte dalle assemblee parrocchiali e delle indicazioni offerte dal Papa martedì sera, all’apertura della tre giorni, ieri il cardinale vicario Agostino Vallini ha indicato a parroci e fedeli gli orientamenti per il prossimo anno pastorale. Ma quali sono le urgenze pastorali della diocesi di Roma? Tiziana Campisi lo ha chiesto al porporato:RealAudioMP3

 

R. – Oggi, c’è bisogno di una nuova evangelizzazione per offrire ai battezzati ed ai non battezzati la possibilità di riscoprire la bellezza di essere discepoli del Signore. Non possiamo più presupporre la fede in tutti i battezzati: dobbiamo offrire vie formative e occasioni, soprattutto a partire dalla Parola di Dio nuovamente annunciata, per poter risuscitare la fede o suscitare la fede.

 

D. – Quali sono le preoccupazioni che la toccano di più, come cardinale vicario della Chiesa di Roma?

 

R. – Certamente, un calo di partecipazione da parte dei fedeli alla celebrazione dell’Eucaristia domenicale. La vita moderna, il consumismo, i ritmi frenetici del vivere quotidiano, portano tante persone a Roma a lasciare la città e ad evadere. Luoghi di incontro, oggi, sono diventati anche i centri commerciali. C’è una partecipazione solida da parte di tanti fedeli, ma molti oggi non sentono più il bisogno di santificare la domenica partecipando alla celebrazione dell’Eucaristia. Questo ci preoccupa, e cerchiamo di affrontare questo problema a partire soprattutto dalla necessità di ridare motivazioni alla fede dei nostri fedeli. Ed anche ad annunciare la fede ai non cristiani: a Roma sono tanti!

 

D. – Quali orientamenti ha voluto dare alle parrocchie romane?

 

R. – Incoraggerò la lectio divina settimanale in parrocchia e poi tutta una serie di suggerimenti e di orientamenti per quanto riguarda la scoperta – o la riscoperta – del mistero eucaristico, sia negli itinerari formativi, sia nella stessa formazione. La stessa celebrazione è già esperienza di evangelizzazione, di annuncio del mistero eucaristico. E quindi, il modo di celebrare, il silenzio nelle celebrazioni, che siano sempre esperienze di preghiera, la cura nella formazione degli operatori liturgici. Il Papa ci diceva: prodigatevi che in ogni parrocchia ci sia un gruppo liturgico che curi la formazione di tutti quelli che collaborano: i ministranti, i lettori, i cantori, gli animatori liturgici. E poi, la celebrazione dell’Eucaristia può diventare fermento per una testimonianza della carità.

 

D. – Quali frutti spera da questo convegno?

 

R. – Ne aspetto tanti. Soprattutto – avendo notato un grande impegno da parte dei parroci e dei sacerdoti, ma anche dei collaboratori pastorali nella verifica della realtà nelle loro parrocchie – mi aspetto che nelle assemblee parrocchiali gli orientamenti possano essere formulati e concretizzati nei diversi contesti. Ci auguriamo anche che nel tempo tanti cristiani possano risentire l’esigenza di gustare l’incontro con il Signore. Il giorno della Risurrezione, la Pasqua della settimana: che possa ridiventare l’inizio della settimana. Diceva il Santo Padre: un nuovo inizio è stata la Risurrezione di Gesù; un nuovo inizio è ogni celebrazione dell’Eucaristia. Possa essere così anche per la vita delle nostre comunità.








All the contents on this site are copyrighted ©.