Il cardinale Caffarra: promuovere la verità della fede per fronteggiare l’emergenza
educativa
La questione educativa nell’iniziazione cristiana è stata al centro del 44.mo convegno
nazionale dei direttori degli uffici catechistici diocesani che si è svolto per quattro
giorni a Bologna. Con questa iniziativa, promossa dall’Ufficio catechistico nazionale,
si è voluto dare un particolare contributo al decennio che i vescovi hanno deciso
di dedicare all’educazione. Sottolineando con forza che la chiave di volta per il
rinnovamento della catechesi è la formazione degli adulti. I lavori del convegno sono
stati introdotti dal cardinale Carlo Caffarra. Nel suo saluto l’arcivescovo di Bologna
ha ricordato che l’emergenza educativa è anche - forse soprattutto - emergenza catechetica.
Un fenomeno, ha osservato, “che ha la sua principale radice nella separazione, ormai
in Occidente consumata, fra l’io e la verità. Tradotto in termini catechetici, questa
divisione - fatale per il destino eterno dell’uomo – significa, secondo il cardinale
la sottovalutazione della dimensione veritativa della fede in ordine all’edificazione
del soggetto cristiano. Il risultato è, ha ricordato l’arcivescovo, “che alla fine
del primo percorso catechistico, quello che si conclude colla Cresima, non raramente
il ragazzo non sa rispondere alla domanda "che cosa è …", semplicemente perché non
sa, non conosce il "che cosa" di ciò che è [l’Eucarestia, la Chiesa, un sacramento
…]. La didattica catechistica - il "come" trasmettere - oggi è una questione assolutamente
secondaria, dal momento che è in pericolo il ciò che si trasmette. Non perché si trasmetta
il contrario [= eresia], ma perché non si trasmette semplicemente”. Al convegno è
intervenuto anche mons. Marcello Semeraro neo presidente della Commissione episcopale
per la dottrina, l’annuncio della fede e della catechesi. (Da Bologna, Stefano
Andrini)