2010-06-17 14:50:19

Gaza: per la Chiesa l'allentamento del blocco è un passo avanti sul piano umanitario


“Una notizia positiva che spero possa creare condizioni più favorevoli anche ai negoziati israelo-palestinesi, sebbene la situazione resti difficile. Sotto il profilo umanitario mi sembra un passo in avanti”. Con queste parole il nunzio apostolico in Israele e delegato apostolico per Gerusalemme, mons. Antonio Franco, commenta all'agenzia Sir la decisione del gabinetto israeliano per la sicurezza, di allentare il blocco intorno alla striscia di Gaza, facilitando l’ingresso di ‘beni a uso civile’ e di ‘materiali per progetti civili’. “Tutti i fatti positivi – dice il rappresentante vaticano - non creano difficoltà e dispongono in maniera più favorevole alla soluzione dei problemi sul tappeto”. Dello stesso avviso il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. “E’ una buona notizia – dichiara - che spero rassereni gli animi in vista di una ripresa sincera dei negoziati”. Soddisfazione viene espressa anche da mons. William Shomali, nuovo vescovo ausiliare di Gerusalemme che spiega che adesso “potranno entrare a Gaza più prodotti. C’è penuria di tutto nella Striscia”. La speranza è che gli abitanti possano avere anche “cemento e ferro per ricostruire. Tanti progetti stanno aspettando. Se verrà dato il permesso di costruire molte persone potranno lavorare e guadagnarsi da vivere”. Tuttavia, annota il vescovo, “l’embargo resta in vigore per altre cose e questo impedisce a Gaza di risollevarsi”. Per mons. Shomali la decisione di Israele non è certo “dettata da motivi umanitari ma politici. La vicenda della flotta umanitaria assaltata dai militari ha danneggiato l’immagine di Israele” che ora cerca di riparare. In attesa di conoscere nel dettaglio le decisioni israeliane circa i prodotti che potranno di nuovo entrare nella Striscia, dalla loro casa di Gaza, dove si occupano di disabili e persone in difficoltà, le suore della comunità delle Piccole sorelle di Gesù accolgono con una certa “soddisfazione” la decisione di Israele. “L’allentamento dell’embargo – affermano - rappresenta un passo positivo, ma è solo il primo, verso una normalizzazione della vita di tutta la popolazione palestinese. Ci aiuterà anche nella attività che conduciamo a favore delle persone più svantaggiate e alleggerirà la morsa anche nella testa della popolazione”. Positivo “ma non può bastare” è il parere della segretaria generale della Caritas Gerusalemme, Claudette Habesch, la quale ribadisce che “il problema va affrontato nella sua interezza. Si tratta solo di gocce di una medicina che dà un sollievo solo momentaneo senza produrre effetti tangibili. E’ urgente, invece, rimuovere totalmente il blocco, liberare il popolo di Gaza e dargli la possibilità di vivere, lavorare, guadagnarsi la vita con dignità”. (R.P.)








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