Tragedia umanitaria in Kirgizistan. Usa e Russia inviano aiuti umanitari
Resta drammatica la situazione umanitaria in Kirghizistan dove dalla settimana scorsa
è in corso un durissimo scontro tra etnie kazaka e uzbeka. Ieri sera colpi di mortaio
sono stati avvertiti nei pressi della città di Osh, epicentro degli scontri. Secondo
i bilanci provvisori i morti sarebbero quasi 180, migliaia i feriti. Il servizio di
Giuseppe D’amato.
La situazione
umanitaria dunque è al momento gravissima e gli Stati Uniti hanno annunciato l’arrivo
nella regione di un inviato speciale per colloqui con le autorità locali. Intanto,
da Washington sono stati già stanziati quasi un milione di dollari in aiuti d’emergenza.
Per una testimonianza diretta su questa drammatica situazione Marie Duahmel ha intervistato
il nunzio apostolico in Kirghizistan e Kazakhstan, mons. Miguel Maury Buendía Gli Stati Uniti
hanno auspicato un intervento internazionale coordinato nella crisi del Kirghizistan,
mentre il governo ad interim ha nuovamente lanciato un appello al Cremlino affinché
invii un contingente militare per riportare l’ordine. Intanto, il governo ad interim
accusa i fomentatori delle violenze di voler destabilizzare il Paese per impedire
le necessarie riforme politiche ed economiche. Ma si possono ravvisare strategie mirate
alla base della crisi? Risponde Aldo Ferrari, responsabile ricerche su Caucaso e Russia
dell’Istituto di politica internazionale ISPI di Milano, intervistato da Giada Aquilino: