2010-06-16 10:28:09

Repubblica Democratica del Congo: mons. Tshumbe ricorda l'impegno dei missionari nel suo Paese


Mons. Djomo dal Belgio: i missionari hanno fatto nascere la Chiesa nella Repubblica Democratica del Congo

La Chiesa famiglia di Dio nella Repubblica Democratica del Congo è il frutto dell’ardore apostolico di missionari giunti in particolare dal Belgio, essa è nata grazie al duro lavoro di questi araldi del Vangelo. È quanto ha sottolineato domenica scorsa a Bruxelles, nella cattedrale dei Santi Michel e Gudule, il presidente della Conferenza episcopale nazionale del Congo, mons. Nicolas Djomo, vescovo di Tshumbe. Il presule ha celebrato una messa per ricordare i 50 anni della Repubblica Democratica del Congo e il giubileo d’oro dell’erezione della gerarchia episcopale locale insieme a mons. André Léonard arcivescovo di Malines-Bruxelles e a mons. Aloysius Jousten, vescovo di Liège e nella sua omelia ha evidenziato che amore e fede sono i due pilastri che permettono alla Chiesa di sperare un domani migliore per il popolo congolese. Mons. Djomo ha ringraziato la Chiesa belga per l’opera svolta in terra congolese anche attraverso centri sanitari, scuole e servizi sociali, necessari ad una vita degna dell’uomo. “La Repubblica Democratica del Congo si è impegnata per consolidare la sua unità nazionale e l’integrità del suo territorio – ha ricordato il vescovo di Tshumbe – le prove della guerra hanno contribuito a rinforzare la sua identità nazionale nella diversità delle tribù che costituiscono la sua popolazione”. “Tuttavia … dinanzi alla multiforme miseria – ha proseguito il presidente della Conferenza episcopale nazionale del Congo – alla povertà galoppante, alle inquietudini persistenti e fondate nella popolazione in relazione allo sviluppo e ad una esistenza pacifica, non bisogna nascondere il volto. Tutto ciò non corrisponde affatto al disegno d’amore e di pace di Dio e meno ancora alle legittime ambizioni del popolo congolese, che aspira alla prosperità e ad una società capace di assicurare a tutti i suoi membri il benessere”. Il presule ha aggiunto che la Chiesa congolese intende lavorare con tutti gli uomini e le donne che hanno a cuore lo sforzo di migliorare le condizioni di vita nel Paese, che il suo impegno è quello di evidenziare al popolo congolese le insufficienze dell’oggi e di permettere alla speranza di nascere e crescere. L’azione pastorale della Chiesa, ha detto ancora mons. Tshumbe, è volta a formare i cuori e gli spiriti dei congolesi, per svegliarli ai valori della pace, della giustizia e dell’amore; mira ad offrire assistenza al popolo congolese per minimizzare le conseguenze nefaste della guerra, deve affrontare la sfida dell’emergenza della democrazia e del suo consolidamento per uno stato di diritto basato sul rispetto incondizionato dei diritti umani, e la sfida per la lotta contro la corruzione e il sostegno ad una cultura fiscale segno di solidarietà e di promozione del bene comune. Infine mons. Djomo ha esortato i congolesi che vivono in Belgio a dare un’immagine del loro Paese d’origine che sia degna della sua grandezza e ad offrire il loro contributo perché nella Repubblica Democratica del Congo lo sviluppo possa avere come fulcro la persona umana, permettendogli di condurre una vita degna e di aprirsi in maniera responsabile a Dio. (T.C.)

Da www.cenco.cd







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