2010-06-16 15:00:52

Marea nera: Obama incontra i vertici della British Petroleum


Oggi, il presidente Barack Obama incontrerà i vertici del colosso petrolifero Bp, chiamato a risarcire i danni provocati dalla marea nera nel Golfo del Messico. Il tema è stato anche al centro del discorso alla nazione di ieri, in cui il capo della Casa Bianca ha paragonato il disastro ambientale alla lotta contro al Qaeda. Obama ha garantito durante il suo discorso alla nazione il massimo impegno per risanare la regione chiedendo inoltre al Paese di intraprendere la strada dell’energia pulita. Nonostante tutto però dalla gestione di questa crisi ambientale la sua popolarità ne esce ancora fortemente appannata. Stefano Leszczynski ha intervistato Dennis Redmont, giornalista e responsabile media del Consiglio Italia-Usa:RealAudioMP3

 

R. – Il problema, secondo me, è che forse la ‘location’ non era quella giusta: è stata la prima volta, infatti, che il presidente ha utilizzato la Stanza Ovale ma non ha dato indicazioni specifiche su quello che intende fare. Oggi, si incontrerà con i rappresentanti della Bp per fare il punto sulla situazione e forse avremo maggiori dettagli.

 

D. – Ha addirittura paragonato la battaglia contro la marea nera alla battaglia contro al Qaeda. Un paragone che ha lasciato forse qualche perplessità…

 

R. – Diciamo che gli americani si rendono bene conto che c’è bisogno di mobilitarsi per far fronte ad una catastrofe ambientale che tocca tutti. Perciò, se Obama, a cui non piace essere esagerato, utilizza invece frasi di questo tipo, significa che lui vuole approfittare di questa crisi per insegnare forse agli americani che devono vivere più “verde”, più pulito, e trovare risorse energetiche alternative.

 

D. – Come si concilia questa ricerca di risorse alternative con la necessità, però, di utilizzare ancora le risorse vecchie e quindi di autorizzare nuove trivellazioni?

 

R. – E’ molto interessante osservare come Obama chieda al Congresso di passare una serie di legislazioni che miglioreranno la situazione dell’energia e dell’ambiente, mentre nel discorso alla nazione non ha pronunciato la parola “carbone”, e nemmeno la parola “clima”. In questo campo, Obama si mantiene aperto ai negoziati per rivedere – forse – una serie di proposte di legge che vogliono mettere una specie di tetto alle emissioni di anidride carbonica.

 

D. – Se la Bp si trovasse a dover pagare veramente fino all’ultimo centesimo di danno e di risarcimento, probabilmente finirebbe sul lastrico…

 

R. – Abbiamo visto che molte aziende, dopo una catastrofe ambientale molto seria, sono finite. Abbiamo visto come la PanAm non abbia resistito dopo i problemi di Lockerbie, abbiamo visto come la Dow Chemical abbia dovuto cambiare identità dopo Bhopal... In questo stesso filone, secondo me, Bp come tale potrebbe avere i giorni contati. Ma è un colosso tale che si reincarnerà in un’altra azienda, la quale poi ricomincerà a trattare di trivellazione e di fornitura di petrolio, del quale il mondo, per adesso, ha assolutamente bisogno.








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