Irlanda: discorso del cardinale Murphy O'Connor per la conclusione dell'Anno
Sacerdotale
“Alcuni hanno parlato di questo tempo come la 'notte oscura' della Chiesa in Irlanda.
Eppure, anche se doloroso, sappiamo che è anche un tempo di apprendimento, di purificazione
e di fiducia. Nella notte buia, tutto quello che abbiamo è la nostra fede che Dio
non ci ha abbandonati e, naturalmente, ci sentiamo non solo la crudezza del nostro
peccato ma anche la nostra povertà, che è un dono perché elimina le tutte le altre
strutture e ci riporta alla fonte della nostra vita, la nostra identità e la nostra
chiamata”. Nel suo discorso per la conclusione dell’Anno Sacerdotale, il cardinale
Murphy O’Connor, arcivescovo emerito di Westminster e attuale visitatore apostolico
per l'arcidiocesi di Armagh, ripercorre tutto il travaglio vissuto dalla Chiesa d’Irlanda
per casi di abusi sessuali che hanno coinvolto alcuni sacerdoti e chiama tutti a intraprendere
il cammino di pentimento e rinnovamento indicato dal Santo Padre, Benedetto XVI. Il
messaggio, pronunciato ieri al seminario di Maynooth, si rivolge a sacerdoti irlandesi
ma sopratutto alle vittime di questi scandali a cui vanno i pensieri e le preghiere
di tutto il clero. “Ho cominciato a capire in modo nuovo, parlando con le vittime,
il dolore e il grave danno fatto loro”, ha detto il porporato dichiarandosi “non esente
da colpe”. Ma il cardinale O’Connor non si limita ad un semplice esercizio di pentimento
ed esorta ad “valutazione onesta di dove le strutture e le procedure della Chiesa
hanno fallito, non solo giuridicamente ma anche umanamente”. Per fare questo il porporato
attinge alla lettera Di Benedetto XVI alla Chiesa d’Irlanda, in cui si chiama ad un
“pentimento autentico e profondo, che richiede non solo un impegno per la verità e
la comprensione, in particolare a comprendere le radici e le conseguenze di quanto
è successo, ma anche un impegno ad amare”. Per recuperare la fiducia persa e rinsaldare
il legame con il popolo iralndese il cardinale O’Connor chiede, infine, un rinnovamento
dei vertici della Chiesa d’Irlanda basato sulla fede e il coraggio. “Quando la fiducia
nell’istituzione è indebolita – conclude il porporato – possiamo solo risalire alla
persona e iniziare a ricostruire da lì”. (A cura di Marco Guerra)