Appello di Medici senza frontiere per le popolazioni del Ciad colpite dalla crisi
alimentare
La scarsità di precipitazioni, i mancati raccolti, l’aumento del prezzo delle derrate
alimentari, il rapido esaurimento delle riserve di cibo e il difficile accesso ai
servizi sanitari sono i principali fattori che hanno aggravato la crisi alimentare
che attanaglia tutta la fascia del Sahel in territorio ciadiano. Medici senza frontiere
(Msf) ha lanciato l’allarme chiedendo alla comunità internazionale di incrementare
e accelerare le operazioni di assistenza umanitaria per rispondere ai bisogni della
popolazione più vulnerabile, soprattutto dei bambini sotto i 5 anni di età. Secondo
una nota pubblicata dalla stessa Ong nella regione di Hadjer Lamis, una recente analisi
dello stato nutrizionale mostra che più del 5% dei bambini sotto i 5 anni di età soffre
di malnutrizione acuta e rischia di morire. Oggi, in questa sola regione, circa cinquemila
bambini hanno urgente bisogno di assistenza alimentare. “Siamo molto preoccupati per
il numero di bambini gravemente malnutriti che stanno visitando i nostri operatori:
quasi tremila bambini sono rientrati nei nostri programmi nel mese di maggio”, spiega
Benoit Kayembe, coordinatore medico per le emergenze di Msf in Ciad. L’attuale aumento
della malnutrizione appare ancora più drammatico se si considera che siamo soltanto
all’inizio della cosiddetta “stagione della fame”. Molti bambini rischieranno di diventare
gravemente malnutriti nelle prossime settimane, ovvero prima del prossimo raccolto
previsto per il mese di ottobre. Le autorità nazionali e gli altri organismi locali
e internazionali, hanno iniziato ad affrontare questa grave crisi alimentare, ma nonostante
i numerosi sforzi molte comunità ancora non ricevono alimenti e assistenza nutrizionale.
Dal canto suo, Medici senza frontiere sta attualmente portando avanti una serie di
interventi per l’emergenza nutrizionale nelle regioni di Hadjer Lamis, Batha, Guéra,
Salamat e Quaddai, così come nella capitale N’Djamena. Le attività si sviluppano nei
centri terapeutici nutrizionali, attraverso visite ambulatoriali e ricoveri, e nelle
prossime settimane è prevista una distribuzione di cibo per più di 60 mila bambini.
Ma il Ciad non è il solo Paese attraversato dalla fascia semidesertica del Sahel che
sta fronteggiando questa crisi alimentare. Il numero dei bambini malnutriti sta infatti
aumentando in molti paesi ubicati in questa regione. In Niger, Mali, Burkina Faso
e Sudan Msf ha iniziato programmi per l’emergenza nutrizionale e ha rafforzato quelli
già esistenti. (M.G.)