2010-06-16 14:20:41

Appello di Medici senza frontiere per le popolazioni del Ciad colpite dalla crisi alimentare


La scarsità di precipitazioni, i mancati raccolti, l’aumento del prezzo delle derrate alimentari, il rapido esaurimento delle riserve di cibo e il difficile accesso ai servizi sanitari sono i principali fattori che hanno aggravato la crisi alimentare che attanaglia tutta la fascia del Sahel in territorio ciadiano. Medici senza frontiere (Msf) ha lanciato l’allarme chiedendo alla comunità internazionale di incrementare e accelerare le operazioni di assistenza umanitaria per rispondere ai bisogni della popolazione più vulnerabile, soprattutto dei bambini sotto i 5 anni di età. Secondo una nota pubblicata dalla stessa Ong nella regione di Hadjer Lamis, una recente analisi dello stato nutrizionale mostra che più del 5% dei bambini sotto i 5 anni di età soffre di malnutrizione acuta e rischia di morire. Oggi, in questa sola regione, circa cinquemila bambini hanno urgente bisogno di assistenza alimentare. “Siamo molto preoccupati per il numero di bambini gravemente malnutriti che stanno visitando i nostri operatori: quasi tremila  bambini sono rientrati nei nostri programmi nel mese di maggio”, spiega Benoit Kayembe, coordinatore medico per le emergenze di Msf in Ciad. L’attuale aumento della malnutrizione appare ancora più drammatico se si considera che siamo soltanto all’inizio della cosiddetta “stagione della fame”. Molti bambini rischieranno di diventare gravemente malnutriti nelle prossime settimane, ovvero prima del prossimo raccolto previsto per il mese di ottobre. Le autorità nazionali e gli altri organismi locali e internazionali, hanno iniziato ad affrontare questa grave crisi alimentare, ma nonostante i numerosi sforzi molte comunità ancora non ricevono alimenti e assistenza nutrizionale. Dal canto suo, Medici senza frontiere sta attualmente portando avanti una serie di interventi per l’emergenza nutrizionale nelle regioni di Hadjer Lamis, Batha, Guéra, Salamat e Quaddai, così come nella capitale N’Djamena. Le attività si sviluppano nei centri terapeutici nutrizionali, attraverso visite ambulatoriali e ricoveri, e nelle prossime settimane è prevista una distribuzione di cibo per più di 60 mila bambini. Ma il Ciad non è il solo Paese attraversato dalla fascia semidesertica del Sahel che sta fronteggiando questa crisi alimentare. Il numero dei bambini malnutriti sta infatti aumentando in molti paesi ubicati in questa regione. In Niger, Mali, Burkina Faso e Sudan Msf ha iniziato programmi per l’emergenza nutrizionale e ha rafforzato quelli già esistenti. (M.G.)








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