Messaggio del cardinale Turkson al Cnel: l’economia sia sempre al servizio della
persona umana
Mettere la persona al centro dei processi economici: è l’esortazione del cardinale
Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace”, contenuta in
un messaggio al Convegno del Cnel sull’imprenditorialità sociale, tenutosi ieri pomeriggio
a Roma. “È convincimento profondo del Pontefice – si legge nel messaggio del porporato
– che l’economia può essere a servizio dell’uomo e della società quando, in particolare,
sia animata da un’etica della gratuità fraterna”. All’incontro è intervenuto anche
mons. Mario Toso, che ha messo l’accento sulla dimensione della fraternità nell’economia.
Il segretario di “Giustizia e Pace” ha invocato inoltre la realizzazione di un nuovo
ordine politico internazionale che, in un mondo sempre più globalizzato, promuova
un’economia al servizio della persona. Ha seguito l’evento per noi Emanuela Bambara:
“La
Chiesa, a fronte dei grandi poteri che colpiscono soprattutto i più poveri, intende
collaborare con gli Stati e le istituzioni civili per la definizione di una nuova
governance mondiale, fondata sulla responsabilità e sulla partecipazione di tutti”.
Questo il messaggio inviato dal cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio
Consiglio Giustizia e Pace, agli organizzatori del Convegno su “L’imprenditorialità
sociale”, che si è tenuto ieri a Roma, al Consiglio nazionale dell’economia e del
lavoro. Nella sessione plenaria, sono intervenuti, con il presidente del Cnel, Antonio
Marzano, il segretario del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace”, mons. Mario Toso,
il cancelliere della Pontificia Accademie delle Scienze Sociali, mons. Marcelo Sanchez
Sorondo, e il segretario generale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
sociale, Angel Gurria. “L’umanità è entrata in una nuova fase, all’ombra di un nuovo
capitalismo planetario”, è stato sottolineato, e in questo contesto di crisi e di
radicali trasformazioni, l’imprenditoria sociale indica la giusta strada da percorrere,
per la definizione di nuove regole e per una nuova alleanza tra etica ed economia.
Per mons. Toso, oggi si registra “un’asimmetria tra il mondo economico globalizzato
e la politica” ed è proprio questa asimmetria la radice della crisi, dovuta all’assenza
di regole e controlli. Dunque, la politica è chiamata a “recuperare il controllo”,
per la costruzione di “un nuovo ordine mondiale” e per “una riforma del sistema economico
e finanziario”, che restituisca all’etica il posto che le compete.
“Oggi
– ha affermato Antonio Marzano – pur non avendo concorrenti, nelle economie pianificate,
l’economia tradizionale di mercato è in crisi ed è caratterizzata dall’incertezza,
soprattutto per chi è ai margini dell’attività economica: anziani, giovani e disoccupati”.
Eppure, “manca un progetto per l’Occidente”. In questo contesto “la questione del
comportamento degli operatori del mercato è fondamentale”. La “ripresa economica è
fragile e lenta”, ha avvertito il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria. “La
disoccupazione resterà a lungo a livelli alti, intorno al 10 per cento”. Eppure, “bisogna
ripristinare la fiducia”. E l’imprenditoria sociale, spesso “in tandem con l’innovazione
sociale”, è uno degli “strumenti strategici del rinnovamento economico, per promuovere
responsabilità e partecipazione”, e “un progresso umano non calcolabile soltanto in
termini di Pil”. Nel 2009, in Italia hanno operato 15mila imprese sociali, con oltre
150 mila lavoratori. “L’imprenditoria sociale – ha concluso Gurria – accende luci
di speranza per il futuro”.