2010-06-15 15:13:04

Filippine: i vescovi contro l’apertura nel Paese di nuovi casinò


Definendo i casinò come “la porta della corruzione”, sette vescovi cattolici hanno chiesto in questi giorni al neo eletto presidente Aquino di fermare la diffusione di nuove case da gioco nel Paese. I prelati hanno agito in seguito al piano di apertura di due nuovi casinò nelle città di Urdaneta (Pangasinan) e san Leonardo (Nuove Ecijia), pensati per creare posti di lavoro e combattere la povertà. “Dove ci sono i casinò - afferma mons. Socrates Villegas, arcivescovo di Lingayen Dagupan - vediamo gli effetti nocivi nelle fibre morali della società, come la crescita della criminalità, la diffusione della prostituzione e la corruzione spudorata che sostiene questi affari”. Secondo il prelato, - riferisce l'agenzia AsiaNews - il miraggio di un guadagno facile aumenta l’indolenza degli abitanti, generando povertà nelle famiglie. Mons. Villegas invita il presidente Aquino a fare riforme reali contro la povertà e offre al governo la collaborazione delle diocesi nella creazione di nuovi posti di lavoro, attraverso progetti di micro credito per le famiglie e aiuto alle piccole imprese. La questione del gioco d’azzardo è una sfida per Aquino che ha impostato la sua campagna elettorale sui temi di lotta a corruzione e povertà e sul cambiamento radicale del Paese, generando una grande aspettativa nella popolazione. In questi anni, la Chiesa filippina e i politici cattolici hanno più volte criticato gli ingenti investimenti assicurati dal precedente governo, guidato da Gloria Arroyo, per la costruzione di casinò e l'incremento del gioco online. (R.P.)








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