2010-06-15 15:32:41

Belgio: dopo le elezioni il re avvia le consultazioni per il nuovo governo


Dopo le legislative di domenica, prove di compromesso in Belgio tra l’indipendentista De Wever - che ha spopolato nelle Fiandre, al nord - ed Elio di Rupo, socialista francofono che ha ottenuto la maggior parte dei consensi in Vallonia. Da Bruxelles Laura Serassio:RealAudioMP3

I due si sono recati ieri dal re come consuetudine all’indomani delle elezioni e hanno valutato la possibilità di una coalizione che, per quanto bizzarra, sembra inevitabile. Nazionalista e liberista il primo, socialista “doc” il secondo. De Wever e Di Rupo dovranno stendere un programma per vedere se davvero possono essere in grado di governare insieme. La scelta degli elettori fiamminghi per il partito indipendentista, poi, è troppo netta per non mettere al centro del futuro politico la riforma dello Stato. Non una scissione unilaterale, che non sarebbe accettata in seno europeo ma, piuttosto, un confederalismo con un ampiamento di poteri economici e di bilancio a favore delle più ricche e dinamiche Fiandre. Per decidere chi sarà primo ministro e dare via libera ad una coalizione di governo la parola è rimessa ad Alberto II re dei Belgi. 

 

Marea Nera

C’è attesa negli Stati Uniti per il discorso alla nazione del presidente Obama, che alle 2 – ora italiana – parlerà in diretta dallo Studio Ovale. Parlerà degli sforzi della sua amministrazione per fermare la Marea Nera nel Golfo del Messico. Secondo le anticipazioni di stampa, il Capo della Casa Bianca, che ieri ha visitato per la quarta volta i luoghi colpiti, chiederà alla compagnia 'Bp' di impegnarsi per rendere l’area migliore di prima. Il senato americano ha già chiesto alla compagnia di depositare 20 miliardi di dollari in un fondo per gli indennizzi.





Messico

Ancora in primo piano le violenze in Messico. Dopo la mattanza messa in atto dalle gang di narcotrafficanti la scorsa settimana, in cui sono state uccise 80 persone, ieri hanno perso la vita 28 detenuti e 15 poliziotti in due diversi episodi. Il più sanguinoso si è consumato in una prigione nella città di Mazatlan, nello Stato di Sinaloa. Ci riferisce Linda Giannattasio.RealAudioMP3  

 

Ancora sangue in Messico. Tra venerdì e sabato si è compiuta quella che è stata definita la mattanza delle gang del narcotraffico, la peggiore sotto la presidenza di Felipe Calderon, con almeno 80 persone uccise in 24 ore in varie aree del Paese. Ieri altre 43 vittime: 28 morti, soltanto in una sparatoria nella prigione a Mazatlan, nel violento Stato di Sinaloa, cardine del narcotraffico nel Paese. All’origine di tutto, ci sarebbe uno scontro tra due gruppi di detenuti in guerra tra di loro, secondo quanto annunciato dalla procura dello Stato. Poche ore prima si era consumato un altro massacro: almeno 15 poliziotti sono stati uccisi in un agguato nei pressi di Zitacuaro, nello Stato di Michoacoan. Secondo fonti ufficiali, responsabile dell’attacco sarebbe una banda di narcotrafficanti della zona. Dopo l'agguato ci sono state altre sparatorie che hanno provocato diversi feriti in due zone diverse di Zitacuro, altro crocevia del traffico di droghe, dove operano due dei principali cartelli narcos del Paese, in lotta tra di loro: gli 'Zetas' e la 'Familia Michoacana'. 



Bin Laden

Il leader di al-Qaeda, Osama Bin Laden, è tornato a farsi sentire. In un messaggio audio via internet, diffuso la notte scorsa nei forum jihadisti, ha accusato il presidente Obama di continuare a sbagliare le sue mosse soprattutto in Afghanistan. Il capo della rete terroristica ha dunque minacciato gli Stati Uniti parlando di un nuovo 11 settembre.





Gaza

Dopo le pressioni internazionali, lo Stato di Israele sembra pronto ad allentare a breve il blocco terrestre verso la Striscia di Gaza. Nessuna apertura sul versante marittimo. Le autorità ebraiche hanno ribadito che la soluzione avrebbe conseguenze preoccupanti per la sicurezza interna. Intanto Hamas ha criticato la commissione d’inchiesta israeliana sul blitz contro la flottiglia di attivisti. Per il presidente palestinese Abu Mazen si tratta di una soluzione lontana dalle richieste del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.





Iran

I leader dell’Ue decideranno giovedì sull’Iran, Stato accusato di fini militari per il suo programma di sviluppo nucleare. Previste sanzioni supplementari che riguarderebbero gli investimenti nel settore del gas e del petrolio mentre giungono sanzioni anche dall’Australia. Intanto il presidente iraniano, Ahmadinejad, ha annunciato che l'accordo con Brasile e Turchia per lo scambio di uranio arricchito "è ancora vivo", nonostante le nuove sanzioni Onu.





Coree

Intervento dell’Onu sui difficili rapporti tra le due Coree. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha invitato i due Paesi ad astenersi da qualunque azione che possa aumentare la tensione tra le parti. Alla base dei dissidi, l’affondamento di una nave da guerra sudcoreana attribuito alla Corea del Nord e avvenuto lo scorso mese di marzo nel Mar Giallo.





Sudan

Al via in Sudan il nuovo esecutivo formato dal presidente Omar al Bashir a due mesi dalle elezioni. Sono 35 i membri che ne fanno parte. Ministro degli Esteri è stato designato Ali Karti, del partito di Bashir, Congresso Nazionale, mentre il dicastero del Petrolio è andato a Luwal Ashweil Deng, del Movimento popolare di liberazione (Splm) degli ex ribelli del Sudan del sud.(Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata) 

 

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 166 

 

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