Il Patriarca Kirill, visitando le fosse di Katyn, chiede riconciliazione tra Polonia
e Russia
Il Patriarca di Mosca Kirill ha espresso la speranza, nei giorni scorsi, che Katyn
diventi un simbolo di riconciliazione storica e un luogo comune di preghiera per russi
e polacchi, secondo quanto ha reso noto l'agenzia russa Interfax, ripresa dalla Zenit.
Il Patriarca ha visitato il Memoriale costruito sul luogo in cui nel marzo 1940 circa
22.000 prigionieri polacchi vennero giustiziati dalla polizia segreta sovietica e
seppelliti in fosse comuni per ordine di Stalin. Visitando Katyn, il Patriarca Kirill
ha potuto vedere il plastico della Chiesa memoriale della Resurrezione, che si sta
costruendo sul luogo e la cui prima pietra è stata posta dai Primi Ministri di Russia
e Polonia ad aprile. Il capo della Chiesa ortodossa russa ha auspicato che questa
chiesa “diventi un luogo di fervente preghiera per tutti coloro che visiteranno Katyn.
Lasciamo che questa sofferenza condivisa, questo dolore condiviso e questo sangue
condiviso ci riconcilino al di sopra dei disaccordi storici e di altro tipo”, ha aggiunto.
“Niente riconcilia i popoli più della sofferenza condivisa”. Il presule ha quindi
espresso la speranza che Katyn diventi “un luogo di sacra memoria che ci aiuti a comprendere
chiaramente il significato del processo storico, e che allo stesso tempo sia un luogo
di preghiera comune. Prego per la nostra riconciliazione e spero in un futuro pacifico
e prospero delle due Nazioni slave nei nostri Paesi”, ha sottolineato. Il massacro
di Katyn venne reso pubblico dalla Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale,
quando l'esercito tedesco invase l'Unione Sovietica nel 1943. Ci si riferisce all'assassinio
di massa ad opera dell'Armata Rossa di ufficiali e funzionari polacchi detenuti nei
campi di concentramento di Ostashkov, Kozielsk e Starobielsk. Questo evento ha rappresentato
una ferita profonda nei rapporti tra Polonia e Russia, tra le altre cose perché il
riconoscimento dei fatti non è avvenuto fino al 1990. Il 10 aprile scorso, proprio
in occasione della commemorazione del massacro, ha perso la vita in un incidente aereo
il Presidente della Polonia Lech Kaczyński, insieme a numerosi militari e a membri
del Parlamento polacco. (R.P.)