2010-06-14 14:58:18

I vescovi europei ribadiscono la necessità di seguire la linea del Papa in tema di abusi


Incentivare “lo scambio tra le conferenze episcopali per migliorare l’intervento della Chiesa” in materia di abusi sessuali su minori. È uno dei temi affrontati con maggior vigore nel corso dei lavori dell’incontro annuale del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) che si è chiuso ieri a Roma. Nel comunicato finale dell’incontro - dal titolo “Le sfide della collaborazione ecclesiale: rapporti interni alla Chiesa, rapporti con gli Stati e rapporti con l’opinione pubblica” - si spiega che i vescovi “hanno affrontato anche la questione degli abusi su minori da parte di sacerdoti o di religiosi, grazie alla riflessione di mons. Luís Ladaria e di mons. Robert Deeley, della Congregazione per la Dottrina della Fede”. “Nel corso del confronto – si legge nella nota - è emersa l’importanza di avere uno scambio tra le conferenze episcopali per migliorare l’intervento della Chiesa in questo settore. È palese – afferma ancora il Ccee - il desiderio delle Conferenze episcopali di seguire il modo con cui il Papa sta affrontando la questione”. Secondo i vescovi europei, “impressionano le misure messe in campo da alcune conferenze episcopali per fare fronte al problema, per prevenire ulteriori casi di abuso e per sostenere ed accompagnare le vittime e le loro famiglie di simili drammi di cui la condanna è stata unanime”. I segretari generali del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), hanno inoltre “voluto riaffermare la loro comunione con Pietro ed il suo ministero”. Nella nota finale dei lavori si legge che “l’anno sacerdotale è stato un’occasione privilegiata per la Chiesa per riflettere innanzitutto sulla vocazione, la vita, la spiritualità e il ministero del sacerdote”. “La Chiesa cattolica, risponde al suo Signore, proprio collocandosi al servizio dell’intero genere umano – ha affermato mons. Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato - questo è il motivo per cui la Chiesa sente di dover portare il messaggio di salvezza di Gesù Cristo in tutti gli ambiti in cui l’uomo è presente”. Altro punto toccato nell’incontro il rapporto della Chiesa con i media e l’opinione pubblica affrontato da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana e da mons. Domenico Pompili, portavoce della Cei. Per padre Lombardi, è importante che le conferenze episcopali si rendano conto della “globalizzazione dell’informazione. Quanto avviene a livello locale ha immediatamente una sua ripercussione a livello internazionale e viceversa”. Per mons. Pompili è grande il rischio di “trasmettere e lasciare trasmettere un’immagine stereotipata della Chiesa: bisogna invece aver il coraggio di rifiutare questo ruolo stereotipato e privilegiare la bellezza e la forza della testimonianza anche attraverso l’uso dei nuovi media”. (M.G.)








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