2010-06-13 14:57:03

Kirghizistan: si aggrava il bilancio degli scontri interetnici. Il governo provvisorio instaura il coprifuoco e chiede aiuto alla Russia


Si aggrava la situazione in Kirghizistan, dove da giorni si susseguono scontri interetnici. Il bilancio delle vittime sale a 80 morti, tra i quali uno studente pakistano, che era insieme con altri 15 tenuti in ostaggio. Mentre l’ex presidente Bakiyev, dal suo esilio in Bielorussia, smentisce di aver avuto un ruolo nella vicenda e accusa il governo provvisorio di incompetenza, la presidente ad interim, Rosa Otunbayeva, ha esteso lo stato di emergenza a tutto il Paese, autorizzando le Forze dell’ordine a sparare a vista contro chi utilizza armi da fuoco, ed ha chiesto aiuto al presidente russo Dmitry Medvedev. Sulle ragioni di questa nuova crisi Stefano Leszczynski ha intervistato Fabrizio Dragosei, corrispondente da Mosca del Corriere della Sera:RealAudioMP3

 

R. – Sicuramente, sono avvenimenti legati anche alle prossime scadenze politiche, perché ricordiamoci che da non molto il presidente Bakiyev è stato estromesso dal potere, è scappato all’estero; c’è un presidente ad interim, Rosa Otunbayeva, ex leader del Parlamento. Il 27 di questo mese, quindi tra pochi giorni, dovrebbe tenersi un referendum sulla forma politica, cioè se trasformare o meno il Kirghizistan in una Repubblica parlamentare e non più presidenziale. E poi, naturalmente, a questo si aggiungono scontenti locali, questioni non nazionali, che hanno portato a questi scontri molto violenti.

 

D. – Avevamo già assistito a qualcosa di simile, senza poi un intervento internazionale diretto, ai tempi della crisi con il presidente Bakiyev, in cui non solo la Russia ma anche gli Stati Uniti erano stati chiamati in causa …

 

R. – Sì, sicuramente, questa zona dell’Asia centrale, in particolare il Kirghizistan, l’Uzbekistan sono Paesi di grandissima importanza. Oggi la loro importanza è stata rilanciata dalle operazioni che durano da diversi anni in Afghanistan. Chiaramente, la Russia non ha mai visto di buon occhio questa presenza americana.

 

D. – Questa volta, l’invito è stato rivolto esplicitamente alla Russia …

 

R. – Credo che la Russia stessa non voglia esporsi troppo con un intervento diretto. Certamente, una richiesta così esplicita potrebbe favorire un intervento diretto, ma Mosca sa benissimo che poi questo creerebbe un allarme a Washington che in questo momento non ha ragion d’essere. Ricordiamoci che la Russia ha appena votato, insieme alla Cina, a favore delle nuove sanzioni nei confronti dell’Iran al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e i rapporti con l’amministrazione Obama sono particolarmente buoni. Quindi, non c’è motivo di andare a cercare un eventuale elemento di conflitto, un eventuale nuovo terreno di scontro.








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