Congo: lettera del Cec a Kabila per l'uccisione del difensore dei diritti umani
Si rivolge direttamente al presidente Joseph Kabila il reverendo Olav Fyske Tveit,
segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec/Wcc), chiedendo di consegnare
alla giustizia gli assassini del difensore dei diritti umani Floribert Chebeya Bahizire,
trovato morto nella sua autovettura la mattina del 3 giugno in un sobborgo di Kinshasa.
“Siamo preoccupati dalla crescente oppressione sui difensori dei diritti umani, registrata
dall’anno scorso. Chiediamo al governo congolese di far rispettare la legge. Il governo
- sottolinea Tveit - è responsabile per il rispetto, la protezione e la garanzia dei
diritti umani dei suoi cittadini e dovrebbe dimostrarlo conducendo un’inchiesta completa
e trasparente sulla morte di Floribert Chebeya e sulla sorte del suo autista, Fidele
Banzana Edadi”. Chebeya, direttore esecutivo dell’organizzazione ‘Voix des sans Voix’
(‘Voce dei senza voce’), era noto personalmente al Cec e faceva parte della sua rete
di riferimento in materia di difesa dei diritti umani in Africa. “Abbiamo avuto il
privilegio di ospitare la sua organizzazione a un laboratorio organizzato lo scorso
aprile a Kinshasa dal Cec, la federazione luterana mondiale e l’organizzazione cristiana
‘Bread for the poor’ ” ha ricordato il segretario generale del Cec al presidente Kabila.
Ieri il procuratore della repubblica congolese ha sostenuto che l’indagine sta seguendo
il suo corso senza ostacoli e che gli elementi raccolti finora confermano l’omicidio.
Nell’ambito dell’inchiesta avviata a Kinshasa è stato arrestato nei giorni scorsi
il colonnello Daniel Makulay, capo dei servizi speciali della polizia, che avrebbe
confessato di essere l’esecutore materiale del delitto; ai domiciliari invece il presunto
mandante, il generale John Numbi, un altro alto ufficiale delle forze dell’ordine,
che aveva appuntamento con Chebeya proprio il giorno della sua scomparsa. (R.P.)