Congo: accordo per il rimpatrio dei profughi dell'Equatore
Un accordo per organizzare e favorire il rimpatrio volontario di circa 115.000 cittadini
della Repubblica Democratica del Congo da mesi rifugiati nella vicina Repubblica del
Congo è stato raggiunto dai governi di Kinshasa, Brazzaville e dall’Alto Commissariato
dell’Onu per i rifugiati. Dopo un’indagine sul terreno, la Commissione per i rifugiati
del governo di Kinshasa ha sostenuto che circa 93.000 profughi sarebbero pronti a
tornare nella provincia nord-occidentale dell’Equatore, da dove erano fuggiti a partire
dall’ottobre scorso a causa di violenze alimentate da insorti della comunità Enyele
per la contesa di acque pescose, secondo la versione ufficiale. Una recente valutazione
dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari - riferisce l'agenzia Misna
- ha tuttavia concluso che il 70% dei territori dell’Equatore rimane troppo insicuro
per consentire l’intervento di organizzazioni umanitarie. Intanto, dovrebbe iniziare
a breve una missione di sensibilizzazione al rimpatrio per i profughi stabiliti nel
dipartimento della Likouala, nel Congo-Brazzaville, mentre si raccomanda la sostituzione
di militari regolari da agenti di polizia nelle zone di ritorno dei rifugiati. È in
esame una possibile legge di amnistia a favore dei rimpatriati sospettati di aver
partecipato alle violenze. (R.P.)