Pakistan: l’arcidiocesi di Lahore celebra l’opera missionaria dei cappuccini belgi
“Siamo grati al servizio reso dai frati cappuccini belgi, che hanno faticato e lavorato
duramente in questa terra per mantenere viva la Chiesa del Punjab per oltre 120 anni,
a partire dal 1886”. È quanto ha sottolineato mons. Lawrence John Saldanha, arcivescovo
di Lahore, durante un incontro con 35 fra sacerdoti e religiosi di differenti congregazioni,
riuniti alla St. Mary’s Friay di Gulberg, in una zona commerciale della città. Il
prelato ha aggiunto che, prima ancora degli italiani e degli olandesi, “sono stati
soprattutto i cappuccini belgi ad aver edificato la Chiesa locale”. Fra i molti missionari
che hanno prestato la loro opera nella diocesi, l’arcivescovo di Lahore ha voluto
ringraziare con particolare affetto padre Daniel Suply, che “ha lavorato per oltre
30 anni alla formazione di seminaristi e suore”. Alla presenza del generale dell’Ordine
dei frati minori cappuccini, padre Peter Rogers, l’arcivescovo ha espresso il desiderio
che pur tornando in Belgio, “padre Daniel possa continuare a ricoprire l’incarico
di segretario provinciale”. Le capacità di insegnamento che hanno caratterizzato l’opera
di padre Daniel sono state rimarcate da padre Abid Habib, che lo definisce “uomo delle
lingue” capace di influenzare “nella disciplina e nell’adempimento al dovere”. Padre
Andrew Nisari, vicario generale dell’arcidiocesi, ha aggiunto che “padre Daniel ha
saputo moltiplicarsi nei suoi studenti” e “la Chiesa pakistana gli sarà sempre riconoscente”.
Padre Daniel Suply - che nel 2009 ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio - ha ricordato
l’arrivo in Pakistan nel 1961 e il servizio in tre parrocchie, per poi entrare al
Seminario minore di St. Mary prima come insegnante, poi come rettore. (R.P.)