Il cardinale Bertone: "l'umanità ha bisogno di sacerdoti autentici, profeti di
un mondo nuovo"
“In questo tempo in cui infedeltà, anche gravi, da parte di alcuni membri del clero
hanno inciso negativamente sulla credibilità della Chiesa, l’umanità ha bisogno di
sacerdoti autentici, profeti di un mondo nuovo”. Con queste parole il cardinale segretario
di Stato Tarcisio Bertone, ha portato ieri pomeriggio il saluto del Papa ai partecipanti
alla manifestazione di testimonianze e contributi artistici “Sacerdoti oggi”, svoltasi
nell'Aula Paolo VI, in Vaticano, a conclusione dell’Anno Sacerdotale. Promossa dal
Movimento dei Focolari e dal Movimento di Schoenstatt con la collaborazione del Rinnovamento
carismatico cattolico internazionale e altre realtà aggregative ecclesiali movimenti,
l’iniziativa ha visto la partecipazione di presbiteri provenienti da 70 nazioni dei
cinque continenti. A conclusione della giornata, i Vespri presieduti dal cardinale.
Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero. "Gli ultimi Papi – ha ricordato
il porporato - hanno approvato i movimenti e riconosciuto che possono essere anche
un arricchimento spirituale per i presbiteri in essi associati, purché – ha proseguito
- si armonizzino con la spiritualità propria dei presbiteri, la quale per loro deve
essere centrale e determinante”. Il servizio è di Paolo Ondarza:
(musica)
(Parole
del cardinale Bertone):
“Il respiro della Comunione è un elemento fondamentale
per la salute del corpo della Chiesa”.
La vita del
sacerdote è comunione, si declina al plurale. Un concetto, questo, espresso dal cardinale
Bertone ad inizio di un pomeriggio di festa e di riflessione, che ha fatto da denominatore
comune alle varie testimonianze di presbiteri provenienti da diverse parti del mondo.
“Siamo rimasti nel seminario di Buta, Hutu e Tutsi insieme, mentre fuori divampava
la guerra tra le due etnie”, racconta padre Pasterurt Manirambona,
testimone nel 1997, in Burundi, del massacro di 40 suoi compagni da parte dei ribelli:
“I
ribelli sono entrati nel nostro dormitorio e ci chiedevano di separarci, volevano
che gli hutu fossero da una parte e i tutsi dall’altra. Noi ci siamo rifiutati. Quanto
hanno visto che era difficile riuscire a separarci, hanno ucciso più di 40 ragazzi
e fra questi c’era anche mio fratello: se non avessi avuto dentro di me la disponibilità
a perdonare, so che non sarei riuscito ad andare avanti”.
(musica)
La
forza della Comunione ha preso forma, pietra su pietra, in Brasile: mancavano 460
mila dollari per la costruzione della cattedrale di Ponta Grossa. Con l’apporto di
migliaia di fedeli, l’opera - incompiuta da 25 anni - è stata completata. Padre
Mario Spaki, segretario della Commissione presbiteriale del Brasile:
“Per
portare a termine il progetto erano necessari 460 mila dollari e per noi questa è
una cifra altissima. Abbiamo allora provato a coinvolgere le famiglie: in appena dieci
mesi abbiamo superato i 500 mila dollari. Quando c’è la Comunione, la Chiesa cattolica
ha una forza incredibile, perché è l’unione che fa la forza”.
(musica)
Dio
arricchisce la Chiesa con i nuovi carismi dei vari movimenti ecclesiali per condurla,
in questo tempo di particolare difficoltà, verso una nuova primavera. Il cardinale
Tarcisio Bertone ha auspicato una stagione di rinascita e rinnovamento spirituale.
“I sacerdoti – ha detto - sono fratelli tra i fratelli nei quali ravvisano il volto
di Cristo”.
“Fratelli di ogni persona umana, degli
uomini e delle donne, da amare e da servire con totale dedizione, senza attaccamenti
umani, senza ricerca del proprio interesse. Allora si comprende l’attualità e la bellezza
del celibato”.
Il celibato è donazione incondizionata
e non un handicap per un prete, che è chiamato a scoprire la bellezza della complementarietà
delle vocazioni. La testimonianza del sacerdote ungherese, padre Imre Kiss:
“La
vita sacerdotale non è una vita di solitudine. Proprio dai movimenti ecclesiali, noi
abbiamo imparato a fare comunione. Essere spostati o essere preti rappresentano delle
vocazioni e queste vocazioni si aiutano reciprocamente”.