Campagna del Millennio: i Paesi donatori non rispettano gli impegni presi
Per lottare contro la povertà e difendere i diritti umani nel mondo bisogna invertire
la tendenza degli ultimi anni, onorando gli impegni internazionali e rafforzando la
cooperazione allo sviluppo: è il messaggio rilanciato ieri, a Roma, durante un incontro
promosso dalla “Campagna del millennio” dell’Onu. “I Paesi donatori – ha detto Sergio
Marelli, portavoce della “Coalizione italiana contro la povertà” – devono rispettare
l’impegno di devolvere alla cooperazione almeno lo 0,7% del Prodotto interno lordo
e, per altro, migliorare la qualità degli interventi”. L’incontro - riferisce l'agenzia
Misna - si è tenuto alla Camera dei deputati, a poco più di una settimana da una riunione
del Consiglio europeo che, il 18 giugno, definirà la posizione dell’Ue rispetto al
raggiungimento entro il 2015 degli “Obiettivi del millennio” fissati 10 anni fa. I
negoziati europei costituiscono una tappa importante in vista dell’Assemblea generale
delle Nazioni Unite in programma a New York, in settembre. In un quadro difficile,
aggravato dalla crisi economica internazionale, la posizione di Roma non sembra brillare.
Secondo la “Coalizione italiana contro la povertà”, la percentuale del Pil destinata
agli aiuti allo sviluppo si è ridotta tra il 2008 e il 2009 dallo 0,22 allo 0,16.
Una dinamica preoccupante anche secondo Flavio Lotti, coordinatore della “Tavola della
pace”. “Nei prossimi giorni – ha detto Lotti – il Parlamento rischia di approvare
una manovra finanziaria che prevede una spesa militare compresa tra i 20 e i 25 miliardi
di euro”. Risorse sottratte alla lotta contro la povertà, suggeriscono le istituzioni,
le associazioni e le realtà giornalistiche che hanno promosso l’incontro. (R.G.)